venerdì 11 dicembre 2009

Mafia, camorra e giudici, tutti comunisti!



Ma come si fa a restare indifferenti di fronte agli avvenimenti di queste ore.

Come è possibile, da democratico, non insorgere di fronte al tentativo di deligittimazione delle nostre istituzioni pubbliche.

Nessuno sembra essere al riparo da calunnie ed attacchi portati addirittura nel corso di dichiarazioni rilasciate in sedi istituzionali.

E' evidente l'obbiettivo destabilizzante che tali dichiarazioni hanno.

Sono chiari i tentativi di piegare alle proprie esigenze personali ed ai propri interessi il ruolo e le funzioni delle nostre massime istituzioni: il Parlamento, la Magistratura , lo stesso Governo

Ma che cosa avete capito. Non sto parlando di Gaspare Spatuzza che nel corso del suo interrogatorio a Torino ha denunciato la collusione di alti politici e parlamentari nell'attività stragista della mafia.

Sto parlando di colui che, all'estero, ha la pretesa di rappresentarci tutti ed invece, con le sue improvvide esternazioni, alimenta, se ce ne fosse il caso, l'opinione sull'Italia come un Paese di chitarra e mandolino, mafia e spaghetti.

Nello stesso momento in cui Obama pronunciava il suo accorato discorso per l'accettazione del Nobel per la pace, Berlusconi a Bonn, al congresso del PPE, intratteneva i delegati di tutta Europa sul regime vigente in Italia ad opera di un gruppo di magistrati che hanno esautorato il Parlamento dalle sue funzioni.

Chissà se La Russa farà schierare l'esercito contro questo evidente golpe. E' infatti questo il termine corretto da usare quando un potere, in uno stato democratico, ne sopraffà un altro, sostituendosi alle sue funzioni.

Anche la Corte Costituzionale fa parte di questo ormai smascherato “ esercito della Rivoluzione” che ha come scopo principale quello di impedire al nostro beneamato di governare liberamente e sapientemente come solo lui sa fare.

Il fatto che ogni giorno, in questi quindici anni, abbia cercato di usare il Parlamento per scopi personali e per difendersi DAI processi (sedici, se non ricordo male) che lo vedono imputato, non è considerato, dal nostro beneamato, un tentativo di golpe, come non lo è quello di modificare la Costituzione per rendere se stesso “ intoccabile”.

Qui non siamo più davanti ad un governo contrario agli interessi del Paese, qui siamo davanti al delirio di un personaggio che si crede al di sopra di ogni norma e di ogni legge.

Prima i suoi alleati se ne renderanno conto, meglio sarà per tutti, a cominciare dal Paese sempre più debole economicamente e politicamente ed irriso dai nostri partners, europei e non solo.

Possibile che i vari Bondi, Cicchitto, Capezzone, Bonaiuti non si rendano conto del baratro legislativo ed istituzionale in cui il loro capo, in piedi sull'orlo di un profondo pozzo, sta trascinando il paese? Fino a che punto lo sosterranno? Sono davvero pronti a sacrificare se stessi e la nostra democrazia per evitare a SB il giudizio della magistratura e della storia?


Post Scriptum: chissà come spiegherà SB alla platea europea il fatto che, alla faccia dei giudici che hanno esautorato il Parlamento, la Camera ha votato contro la richiesta di arresto per Cosentino, accusato, non di divieto di sosta, ma di concorso esterno in associazione mafiosa. Ma già, forse anche mafia e camorra sono associazioni comuniste nate al solo scopo di infastidire il nostro Lider Maximo.




La vignetta, di Vauro, è tratta da Il Manifesto di oggi

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1 commento:

Unknown ha detto...

Berlusconiscrive la storia di questo paese. Ahimè! Da ieri siamo entrati in una fase nuova e temo che la nostra democrazia sia entrata in una fase terminale. Sua altezza ha dichiarato guerra a tutto ciò che, a livello istituzionale, gli dà fastidio. Cosa resta? Che il Parlamente si trasformi in un bivacco di arditi e camicie nere? Sarà una sorta di fascismo ridens, dove tutti devono essere allegri (a ridere delle sue barzelette, delle sue televisioni, e via dicendo).
Fino a quando non ci sveglieremo, dandoci una mossa. Per un socialismo non violento, pacifista (alla faccia di Obama), ambientalista e solidale.