giovedì 24 dicembre 2009

Lettera di un agnostico a Gesù


Caro Gesù Bambino,

Mi rendo conto che una lettera di Natale, da me, non te la saresti aspettata.

Non credo nella tua Chiesa e non mi faccio domande sull'esistenza di quello che dovrebbe essere il tuo Padre, per questo non mi sono mai affidato a te per esprimere i miei desideri e le mie speranze.

Ma visto la situazione in cui viviamo mi sono detto che, magari, una parola in più avrebbe potuto convincerti della necessità di un intervento.

Non voglio chiederti cose grosse come la pace nel mondo. Forse neanche tu saresti in grado di realizzarla; mi accontento di piccole cose, per le quali basterebbe un pizzico di buona volontà.

Vorrei non dover più vedere strumentalizzare politicamente il dolore ed il dramma di un uomo che decide di porre fine alla sofferenza di sua figlia, interrompendo una finta cura che la costringe ad una parodia di vita.

Vorrei che cessasse la violenza che tutti i giorni si consuma nelle case a danno di donne e bambini per mano di un padre-padrone.

Vorrei che salutando i propri cari che vanno al lavoro, chi resta a casa avesse la certezza di vederli ritornare sani e salvi.

Vorrei che la politica tornasse ad essere confronto di idee e non rissa da stadio.

Vorrei il rispetto per le convinzioni, la fede, l'orientamento sessuale di ciascuno di noi, senza dividere il mondo tra chi la pensa come noi e chi no.

Vorrei che i simboli non fossero strumentalizzati per i propri fini, come il crocifisso brandito dalla Lega contro l'Islam.

Vorrei che cessassero gli attacchi alle istituzioni democratiche, frutto della lotta, dell'impegno, delle sofferenze di chi ci ha consegnato un'Italia finalmente libera dalla dittatura.

Vorrei, infine, che la tua chiesa fosse una chiesa e non un partito politico.

Come vedi, caro Gesù, non chiedo cose impossibili.

Solo di vivere in una società giusta, solidale, non violenta, democratica, accogliente, laica.





Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra

mercoledì 23 dicembre 2009

Moretti a Zelig


Non amo il treno. Confesso che, per spostamenti brevi o medi, preferisco guidare, pur sapendo che il treno è spesso il mezzo più economico e sicuro e sicuramente il meno inquinante.

Ma forse dovrei ricredermi.

Stando all'AD di Trenitalia Moretti, infatti, il sistema ha retto nonostante il maltempo che in questi giorni ha colpito il nostro Paese.

Ha retto nonostante i profeti di sventura denunciassero cancellazioni, stazioni chiuse, ritardi abissali.

Ha retto in barba di chi afferma che le nostre infrastrutture sono vetuste e che, invece di avventurarsi in costruzioni di babelici ponti sugli stretti, sarebbe meglio concentrarsi di più sul loro ammodernamento. Ha retto nonostante negli altri Paesi le ferrovie abbiano avuto qualche problema tanto che le ferrovie francesi, udite udite, hanno chiesto scusa ai loro utenti spiegando dalle pagine dei giornali i motivi di queste difficoltà.

Ha retto nonostante i viaggiatori si ostinassero ad affollare le stazioni, sprovvisti di panini, maglioni, coperte ed acqua, e pretendendo di essere portati a casa loro.

Sono evidentemente pretese assurde in un paese civile come il nostro. Ma come nevica e i viaggiatori pretendono di essere trasportati?

Ma dove siamo.

Solo in paesi incivili ed arretrati culturalmente e tecnologicamente i treni viaggiano quando fa freddo.

Questi giorni ci hanno fatto uno splendido regalo di Natale: un comico che non conoscevamo.

Che cos'altro potrebbe essere, infatti, uno che afferma queste cose e che, davanti al disastro della Freccia Rossa, fiore all'occhiello di Trenitalia, tristemente ferma sui binari, se ne esce con la più esilarante battuta dell'anno: E' tutta colpa della neve.

Ma come era possibile prevedere che in Paese come il nostro, con una dorsale appenninica che lo percorre per tutta la sua interezza, con le montagne più alte d'Europa, in inverno potesse nevicare! Ma via, questo significa remare contro!




La vignetta è tratta da www.insertosatirico.com
Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra

lunedì 21 dicembre 2009

Ebbene sì, sono un fomentatore!


Come era ampiamente previsto il duomo di Milano ha rappresentato una svolta nella politica italiana. Da una parte e dall'altra si levano appelli al “ volemose 'bbene”, gettando una pietra sul passato per percorrere le liete strade della concordia verso le riforme agognate dal popolo italiano, angosciato dalla lentezza della giustizia e dalla pericolosità di facebook.

Massimo D'Alema può finalmente svolgere il suo ruolo, dettando l'agenda della collaborazione al suo partito che, incapace di avere una visibilità sua, basata su programmi e proposte, cerca di brillare di luce riflessa e di trovare legittimazione dagli avversari, visto che non riesce ad averne dalla gente di sinistra.

E poco importa che, presentandosi con il cappello in mano, i portatori di pace si vedano puntualmente mordere la mano dal mastino di turno.

Forse sarò un fomentatore di odio e, prima o poi, qualcuno mi accuserà per questo, invocando l' ostracismo dai mezzi di comunicazione, insieme (molto, ma molto immodestamente) a Travaglio, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano e tutte le migliaia di bloggers, italiani e non solo, che non vogliono arrendersi alla “ normalizzazione” che sembra avanzare a grandi passi e che permette al nostro grande, integerrimo, superdotato, unto dal signore di dichiarare in piazza (al telefono) che la colpa di tutto è di chi lo accusa di essere corruttore di minorenni e testimoni.

Peccato che il suddetto rifiuti di sottoporsi al giudizio, alimentando, lui per primo, il sospetto che, forse, queste accuse non sono poi così infondate.

Ma tanto in Italia siamo abituati ad affossare. Italicus, Ustica, Piazza Fontana per arrivare ai meno drammatici eventi Cirio, Parmalat (ma l'elenco potrebbe essere più lungo) sono tutti esempi di come molti italiani siano sempre pronti a dimenticare e a perdonare i colpevoli.

Del resto nel Parlamento italiano numerosi sono i condannati per reati anche gravi e nessuno sembra scandalizzarsi di essere rappresentato da delinquenti.

Ma sì, smettiamola di perseguitare il Silvio nazionale, e ringraziamo la provvidenza per averci regalato una persona come lui che, per andare evidentemente incontro alle necessità del popolo che in maniera così illuminata ed altruista governa, diminuisce gli spazi pubblicitari di SKY per aumentarli a Mediaset.

Ma il conflitto di interessi, in Italia, non è un problema, come il buon D'Alema ci ha insegnato.



La vignetta è di Andrea Bersani
Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra

venerdì 18 dicembre 2009

All'Assessore non piace la Piazza Rossa


Un assessore del comune di Savona ha richiesto di cambiare il nome della nuova piazza in cui andrà ad abitare e che si è deciso di intitolare a Guido Rossa, ucciso dalle Brigate Rosse il 24 gennaio del 1979, con una motivazione imbarazzante.

L'assessore ha infatti motivato tale richiesta in giunta dicendo che, non essendo mai stato comunista, con disagio sarebbe andato a vivere in quella che, per tutti, diventerà Piazza Rossa, ingenerando confusione sulla reale intitolazione.

Nel dibattito collegato a tale “ infortunio”, a cui, peraltro, sono seguite le pronte scuse ufficiali di Di Pietro e dello stesso assessore IDV nei confronti della figlia di Guido Rossa, si è perso, a mio modo di vedere, un aspetto forse ancor più grave della “ gaffe” dell'assessore.

E' infatti ovvia (spero) la volontà di non offendere la memoria di un martire come Guido Rossa, ucciso, per i giovani che non lo hanno vissuto, perché denunciò un appartenente alle BR che, nel suo stabilimento (l'Italsider), affiggeva furtivamente dei volantini dell'organizzazione.

Quella che è sfuggita è la protervia di questa richiesta.

Come può essere venuto in mente ad un assessore, per il solo fatto di ricoprire tale incarico, di richiedere uno stravolgimento della toponomastica cittadina, solo per venire incontro ad un suo desiderio?

Nel momento in cui si discute di “ casta” questo è, nella sua piccola insignificanza, un indizio significativo.

E' da questa concezione della politica che nascono i privilegi, le pretese di impunità, le leggi ad personam.

E' contro questa concezione della politica che è necessario battersi per ristabilire il concetto che gli amministratori pubblici, dal consigliere di circoscrizione al presidente del consiglio, sono “ al servizio” dei cittadini e non il contrario.

Se così non è sono inutili le grida, le manifestazioni, le denunce ed hanno facile attecchimento nella mentalità comune il “ così fan tutti” che tanti danni crea alla politica nazionale.


P.S. Assessore, io vivo in via San Bartolomeo del bosco. Non essendo credente, le dispiace battersi per cambiare nome alla strada in cui abito?





Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra

martedì 15 dicembre 2009

Bindi e Bersani? Scelgo Bindi


A costo di essere considerato politicamente scorretto, voglio esprimere la mia solidarietà a Rosy Bindi.

Le cose che ha detto non mi scandalizzano neanche un po' e mi stupisco che Bersani abbia preso le distanze dalle sue dichiarazioni.

Una cosa è condannare la violenza, da qualsiasi parte provenga e verso chiunque sia rivolta. Altra è rinunciare al proprio diritto di analisi e di critica degli avvenimenti.

In fondo la Bindi ha detto solo cose che molti, in Italia e non solo, pensano da tempo. Il modo di governare di Berlusconi è finalizzato a dividere il Paese, a contrapporre una fazione contro l'altra, alla individuazione di un nemico, in modo da concentrare su questo l'attenzione della gente, distraendola dalla incapacità di risolvere i problemi di tutti, impegnato com'è nella risoluzione dei propri.

Non userei mai la forza per colpire un mio avversario, né giustifico chi lo fa; al contrario, la mia condanna è forte e decisa.

Questo non significa che rinuncio all'analisi di come a questa violenza si arrivi. Non per giustificarla ma per capirne la genesi.

Non farlo significa rischiare di dare ragione a chi, immediatamente dopo il gesto di un povero malato, già indicava responsabili e mandanti, invocava leggi speciali repressive verso i mezzi di comunicazione, si autoassolveva dalle proprie responsabilità, addossandole tutte all'”altro”, continuando ad alimentare la divisione, l'odio, la violenza.

Ha ragione Napolitano. E' necessario abbassare i toni, tutti insieme. E per farlo esiste una sola strada: partire dal rispetto delle regole che, in tempi non sospetti, ci siamo dati per convivere civilmente: la Costituzione, l' indipendenza dei poteri, l' uguaglianza davanti alla legge.




Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra

lunedì 14 dicembre 2009

Non siamo i mandanti


Ma guarda un po' se ci doveva capitare pure questa!

Se di una cosa non avevamo bisogno era di fare di SB un martire. Ed invece, con un souvenir di Milano, ecco che una nuova fase della vita politica italiana si apre.

Via ad accelerare l'iter per la superlegge costituzionale salva premier, per sfruttare al massimo l'impatto emotivo di questa stupidaggine.

Già si rincorrono le dichiarazioni vittimistiche della Brambilla come di Capezzone, di Bossi come di Bondi.

Anche Di Pietro ci mette il “carico da 11”.

Tutto complotta contro una normalizzazione di questo Paese.

Ma una cosa va rifiutata.

Fermo restando che i problemi politici non si risolvono né con le statuette né con i treppiede (e chi cerca di farlo va condannato, se in grado di intendere e di volere), e che la violenza fisica non è arma di lotta politica, non mi sento di accettare un'accusa correità morale o di istigazione lanciata da esponenti del centro destra.

Non abbiamo, come “ popolo della sinistra”, mai risparmiato critiche a SB e ritenendo che prima se ne andrà, meglio sarà per il Paese.

Lo considero moralmente lontano da me, ideologicamente estraneo al mio modo di pensare, pericoloso per la nostra democrazia con i suoi continui tentativi di modificare la Costituzione per risolvere i suoi problemi con giustizia.

Ma c'è sempre un prima e un dopo. E non è insignificante chi comincia e chi risponde.

Ho sentito, un po' incredulo, esponenti del centro destra denunciare il clima di odio che sarebbe alla base di questa idiota aggressione, quasi che questo clima fosse parto di un malevole disegno della sinistra, quando, non più tardi di due giorni fa, alla richiesta del Presidente Napolitano di smetterla con le contrapposizioni istituzionali e di abbassare i toni della polemica, SB rispondeva di pensare piuttosto alle toghe politicizzate.

Non credo serva elencare tutti gli insulti (ve lo ricordate il “ coglione” indirizzato agli elettori di sinistra?), le accuse, i vittimismi, i tentativi di spaccare il paese in pro e contro per dare ragione di questa posizione.

Solo l'incoerenza e la falsità di certi personaggi possono permettere che simili idiozie viaggino e alimentino, ancora, il clima di violenza, sfruttando mediaticamente perfino il sangue di un labbro rotto ed un volto tumefatto




La vignetta è tratta da http://vadelfio.splinder.com/
Grazie all'autore per la concessione

Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra

sabato 12 dicembre 2009

12 Dicembre 1969 h. 16.37


Giovanni Arnoldi,
Giulio China,
Eugenio Corsini,
Pietro Dendena,
Carlo Gaiani,
Calogero Galatioto,
Carlo Garavaglia,
Paolo Gerli,
Vittorio Mocchi,
Luigi Meloni,
Mario Pasi,
Carlo Perego,
Oreste Sangalli,
Angelo Scaglia,
Carlo Silvia,
Attilio Valè,
Gerolamo Papetti

Per non dimenticare


venerdì 11 dicembre 2009

Mafia, camorra e giudici, tutti comunisti!



Ma come si fa a restare indifferenti di fronte agli avvenimenti di queste ore.

Come è possibile, da democratico, non insorgere di fronte al tentativo di deligittimazione delle nostre istituzioni pubbliche.

Nessuno sembra essere al riparo da calunnie ed attacchi portati addirittura nel corso di dichiarazioni rilasciate in sedi istituzionali.

E' evidente l'obbiettivo destabilizzante che tali dichiarazioni hanno.

Sono chiari i tentativi di piegare alle proprie esigenze personali ed ai propri interessi il ruolo e le funzioni delle nostre massime istituzioni: il Parlamento, la Magistratura , lo stesso Governo

Ma che cosa avete capito. Non sto parlando di Gaspare Spatuzza che nel corso del suo interrogatorio a Torino ha denunciato la collusione di alti politici e parlamentari nell'attività stragista della mafia.

Sto parlando di colui che, all'estero, ha la pretesa di rappresentarci tutti ed invece, con le sue improvvide esternazioni, alimenta, se ce ne fosse il caso, l'opinione sull'Italia come un Paese di chitarra e mandolino, mafia e spaghetti.

Nello stesso momento in cui Obama pronunciava il suo accorato discorso per l'accettazione del Nobel per la pace, Berlusconi a Bonn, al congresso del PPE, intratteneva i delegati di tutta Europa sul regime vigente in Italia ad opera di un gruppo di magistrati che hanno esautorato il Parlamento dalle sue funzioni.

Chissà se La Russa farà schierare l'esercito contro questo evidente golpe. E' infatti questo il termine corretto da usare quando un potere, in uno stato democratico, ne sopraffà un altro, sostituendosi alle sue funzioni.

Anche la Corte Costituzionale fa parte di questo ormai smascherato “ esercito della Rivoluzione” che ha come scopo principale quello di impedire al nostro beneamato di governare liberamente e sapientemente come solo lui sa fare.

Il fatto che ogni giorno, in questi quindici anni, abbia cercato di usare il Parlamento per scopi personali e per difendersi DAI processi (sedici, se non ricordo male) che lo vedono imputato, non è considerato, dal nostro beneamato, un tentativo di golpe, come non lo è quello di modificare la Costituzione per rendere se stesso “ intoccabile”.

Qui non siamo più davanti ad un governo contrario agli interessi del Paese, qui siamo davanti al delirio di un personaggio che si crede al di sopra di ogni norma e di ogni legge.

Prima i suoi alleati se ne renderanno conto, meglio sarà per tutti, a cominciare dal Paese sempre più debole economicamente e politicamente ed irriso dai nostri partners, europei e non solo.

Possibile che i vari Bondi, Cicchitto, Capezzone, Bonaiuti non si rendano conto del baratro legislativo ed istituzionale in cui il loro capo, in piedi sull'orlo di un profondo pozzo, sta trascinando il paese? Fino a che punto lo sosterranno? Sono davvero pronti a sacrificare se stessi e la nostra democrazia per evitare a SB il giudizio della magistratura e della storia?


Post Scriptum: chissà come spiegherà SB alla platea europea il fatto che, alla faccia dei giudici che hanno esautorato il Parlamento, la Camera ha votato contro la richiesta di arresto per Cosentino, accusato, non di divieto di sosta, ma di concorso esterno in associazione mafiosa. Ma già, forse anche mafia e camorra sono associazioni comuniste nate al solo scopo di infastidire il nostro Lider Maximo.




La vignetta, di Vauro, è tratta da Il Manifesto di oggi

Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra

domenica 6 dicembre 2009

Madrid non vuole Berlusconi


Non ho partecipato alla manifestazione anti Berlusconi di Roma.

Ho preso parte a quella di Madrid.

In una giornata fredda, ma mitigata da un debole e timido sole invernale qualche centinaio di persone, soprattutto giovani, hanno preso parte ad un evento mediatico con ben pochi precedenti, o addirittura unico.

Quando mai si sono viste le piazze di TUTTO IL MONDO riempirsi di persone, striscioni, slogan, colori ad urlare la loro opposizione ad un governo?

Non c'entra Spatuzza, non c'entrano le collusioni mafiose, vere o presunte di questi giorni.

Questa è politica.

Contro scelte governative penalizzanti per il futuro dei giovani studenti, precari, sottoutilizzati, disoccupati.

Contro una politica di tagli dove invece ci sarebbe bisogno di nuovi investimenti: la ricerca, la scuola, l'ambiente, il sistema produttivo, il lavoro.

Contro una politica bugiarda ed equivoca che, da una parte promette sicurezza e dall'altra, per difendere il suo capo dai processi, inventa amnistie mascherate e tenta di violare la Costituzione, piegando i diritti e le necessità di molti alle esigenze di uno.

Contro una politica che da una parte si prostra di fronte alle richieste di una chiesa e dall'altra rimanda a morire centinaia di diseredati senza futuro e senza speranze.

Contro una politica che inventa cariche e candidature a favore della bella di turno.

Contro la politica delle barzellette e delle gaffes che fanno ridere di noi il mondo.




E' questa la politica di questo governo, al di là dei proclami roboanti, ed è contro questa politica che un movimento di sinistra dovrebbe battersi.

Ed è originale vedere i dirigenti del PD oscillare paurosamente tra l'assurdo tentativo di “ mettersi alla testa del movimento” e quello quasi patetico di rincorrerlo quando questo è già partito.

Non capendo che l'unico posto in cui sarebbe logico e doveroso trovarsi è nel mezzo, facendone parte.

Speriamo che abbiano capito il messaggio e la lezione.



Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra

venerdì 4 dicembre 2009

Mi auguro che Spatuzza menta

Mi auguro che Spatuzza menta.

Me lo auguro perchè il pensiero che nel nostro Paese il potere politico sia pervaso dalla più spietata criminalità mi spaventa.

Non dubito del fatto che la criminalità organizzata possa contare sull'appoggio di esponenti politici, come le cronache anche recenti dimostrano in maniera inequivocabile, ma voglio continuare a sperare che la democrazia sia più forte delle pistole e delle bombe e che se Berlusconi è l'attuale Presidente del consiglio lo debba al voto della gente che ha creduto in lui e non all'appoggio delle cosche siciliane.

Se così non fosse, vorrebbe dire che il nostro Paese è precipitato al livello delle dittature più crudeli e spietate: quelle che uccidono gli avversari politici, che riempiono gli stadi di oppositori, che fanno precipitare dagli aerei in volo i prigionieri politici, quelle delle fosse comuni, dei bambini soldato.

Voglio anche sperare che l'Italia sia ancora quella dei Pertini, dei Gramsci, degli Einaudi e dei De Nicola.

Vorrei, per finire, potermi liberare dal governo Berlusconi, un governo pericoloso, tutto preso dai problemi del suo capo, incapace di aggredire i veri problemi della gente, ma vorrei che fosse la politica a liberarmene. Una ritrovata capacità di critica e di giudizio della gente, non più ottenebrata dai grandi fratelli o dalle veline, ma consapevole della necessità di difendere la democrazia, conquistata con il sangue dei nostri padri e dei nostri nonni, difesa col lavoro e con l'impegno di uomini e donne che negli ultimi sessant'anni si sono sacrificati ed impegnati per consegnarci un paese libero e democratico.

Mi auguro che Spatuzza menta.



Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra