venerdì 18 dicembre 2009

All'Assessore non piace la Piazza Rossa


Un assessore del comune di Savona ha richiesto di cambiare il nome della nuova piazza in cui andrà ad abitare e che si è deciso di intitolare a Guido Rossa, ucciso dalle Brigate Rosse il 24 gennaio del 1979, con una motivazione imbarazzante.

L'assessore ha infatti motivato tale richiesta in giunta dicendo che, non essendo mai stato comunista, con disagio sarebbe andato a vivere in quella che, per tutti, diventerà Piazza Rossa, ingenerando confusione sulla reale intitolazione.

Nel dibattito collegato a tale “ infortunio”, a cui, peraltro, sono seguite le pronte scuse ufficiali di Di Pietro e dello stesso assessore IDV nei confronti della figlia di Guido Rossa, si è perso, a mio modo di vedere, un aspetto forse ancor più grave della “ gaffe” dell'assessore.

E' infatti ovvia (spero) la volontà di non offendere la memoria di un martire come Guido Rossa, ucciso, per i giovani che non lo hanno vissuto, perché denunciò un appartenente alle BR che, nel suo stabilimento (l'Italsider), affiggeva furtivamente dei volantini dell'organizzazione.

Quella che è sfuggita è la protervia di questa richiesta.

Come può essere venuto in mente ad un assessore, per il solo fatto di ricoprire tale incarico, di richiedere uno stravolgimento della toponomastica cittadina, solo per venire incontro ad un suo desiderio?

Nel momento in cui si discute di “ casta” questo è, nella sua piccola insignificanza, un indizio significativo.

E' da questa concezione della politica che nascono i privilegi, le pretese di impunità, le leggi ad personam.

E' contro questa concezione della politica che è necessario battersi per ristabilire il concetto che gli amministratori pubblici, dal consigliere di circoscrizione al presidente del consiglio, sono “ al servizio” dei cittadini e non il contrario.

Se così non è sono inutili le grida, le manifestazioni, le denunce ed hanno facile attecchimento nella mentalità comune il “ così fan tutti” che tanti danni crea alla politica nazionale.


P.S. Assessore, io vivo in via San Bartolomeo del bosco. Non essendo credente, le dispiace battersi per cambiare nome alla strada in cui abito?





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2 commenti:

Federico ٩๏̯͡๏)۶ ha detto...

Ma te pensa...e la vuole chiamare "Piazza Luigi Calabresi"...ci vorrebbe qualcuno che dica "ma io sono siculo, non voglio vivere in piazza Calabresi!!!"

siamo alla frutta...

Anonimo ha detto...

ma poi se non sbaglio avete pure via stalingrado quindi se proprio voleva lamentarsi aveva pure un indirizzo pertinente!