venerdì 5 febbraio 2010

Mio figlio si preoccupa per la Giustizia


Mio figlio, quinta elementare, è fortemente preoccupato per la situazione della giustizia in Italia.

Non riesce a dormire pensando che, quando crescerà, potrà essere vittima delle persecuzioni di una banda di toghe rosse scatenate, della lunghezza dei processi che non danno garanzie di impunità ai criminali, dell'uso politico che i giudici fanno degli avvisi di garanzia.

E' anche fortemente preoccupato per le difficoltà che incontrano i cantieri della Tav in val di Susa, per l'opposizione di una piccola minoranza di cittadini europei, che chiedono maggiori garanzie sui cantieri e sull'utilizzo delle nuove opere.

Per non parlare del fatto che, ancora, la Sicilia e la Calabria non sono collegate da un ponte e chissà quanto dovrà attendere, per arrivare a Messina senza usare il traghetto, dopo aver percorso, nella sua interezza, la Salerno-ReggioCalabria.

Non posso nascondere neanche il fatto che soffre di inappetenza nella consapevolezza che dovrà attendere fino alla età adulta prima di vedere spuntare come funghi in autunno gioiose centrali nucleari, che illumineranno la sua vita futura.

Invece non è preoccupato minimamente per il fatto che, tra meno di un mese, dovrà iscriversi alle medie e si vedrà dinanzi, finalmente, le gloriose conseguenze della divina riforma del miglior ministro dell'istruzione, del miglior governo che la repubblica abbia avuto.

Finalmente potrà vivere la scuola come una cosa sua. Infatti dovrà portare con sé carta igienica e carta da disegno, gessetti per scrivere sulla lavagna e, magari, detersivi e scope per provvedere, direttamente, alla pulizia delle aule.

Inoltre potrà vivere pienamente la discriminazione tra chi, come lui, non si avvarrà dell'insegnamento della religione cattolica, e chi lo farà, non necessariamente per fede, ma anche per convenienza, comodità o semplicemente per conformismo, e sarà probabilmente costretto a bighellonare per i corridoi, senza nulla da fare, senza guida, senza controllo.

Sarà felice di entrare a scuola alle 7.45 del mattino per uscirne alle 14.15, senza mangiare (se non un panino che potrà portarsi da casa), perchè non sarà garantita la custodia dei bambini durante il pranzo (a pagamento, peraltro), come finora è stato, con in risultato che perfino l'Unicef, in una sua nota, ha invitato la regione Liguria a non applicare questo orario perchè dannoso per i bambini. E pensate quale potrà essere il livello di attenzione durante l'ultima ora di insegnamento!

Ma per fortuna la Gelmini, dopo aver provveduto a distruggere la la scuola elementare (sì, lo so, si chiama primaria, ma che volete, sono un inguaribile conservatore) e quella media, con una solerzia inferiore solo a quella del premier nel cancellare i segni del tempo dalla sua maschera viareggina, sta provvedendo a distruggere anche quella superiore, ancora una volta introducendo una discriminazione per censo, come non può che essere la differenza di orario tra licei e scuole professionali, per non parlare di tutto il resto.

I motivi sono sempre gli stessi: svuotare il ruolo della scuola pubblica destinando ad essa sempre meno risorse, crearne una d'elite, privata, ma finanziata dai soldi pubblici, destinata a manager e boiardi, dai sani principi cristiani.

Dimenticando che, senza considerare la scuola un investimento primario per il futuro di un paese, senza destinare ad essa attenzione e risorse, senza allargare la base da coinvolgere in un'istruzione d'elite si condanna al declino una nazione, con una futura classe dirigente che sarà incapace di rinnovarsi, di apportare nuove idee, nuove speranze, nuovo futuro.

Ma io ho torto, appartengo al passato, le ragnatele dell'ideologia mi impediscono di vedere , insieme ad altri vecchi sinistrorsi, socialisti e comunisti, verdi, ambientalisti, che le vere priorità italiane sono altre.


P.S. Ovviamente mio figlio, per sua fortuna e per speranza mia, odia B. e soci.



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3 commenti:

speradisole ha detto...

Molto bello, Marino, questo tuo articolo. Quanto tempo ci vorrà, dopo questa distruzione continua di un paese, a provvedere ad una sua ricostruzione, morale, economica, culturale? Tanto tempo, forse, ma dopo ogni periodo buio ritorna il sereno. Sono ottimista per natura.

Marino ha detto...

Speriamo tu abbia ragione e che, come dopo ogni inverno, continui ad arrivare la primavera del riscatto e della ricostruzione morale

licia ha detto...

Marino penso che avrei potuto scrivere esattamente le stesse cose, e se penso che già quest'anno mio figlio mi ha detto che forse l'anno prossimo è meglio se fa religione perchè così non deve andare nell'altra classe a non far niente...mi viene un senso di amarezza incredibile.. fortunatamente i nostri figli pensano!!!