martedì 1 febbraio 2011

Mille e non più mille


Oggi il governo Berlusconi compie 1000 giorni e mi sembra opportuno cogliere questa ricorrenza per riprendere in mano il mio blog.
Non ho più scritto nulla perchè avrei voluto mantenere questo blog su una dimensione “politica” e che la sinistra fosse stata in grado di battere la destra sul piano dei programmi e delle proposte e non grazie alle vicende giudiziarie squallide e tristi che vedono protagonista il suo leader.
Non avrebbe dovuto essere difficile visto l'evidente fallimento del programma grazie al quale ha avuto la fiducia degli elettori.
Le tasse sono aumentate (ricordate la promessa di eliminare il bollo auto?) e le Provincie non sono state abolite. La disoccupazione giovanile è a livelli record (oggi un ragazzo su tre non ha lavoro) e se quella femminile sembra diminuire, è solo perchè le donne hanno ormai perfino rinunciato a cercare un lavoro e non si iscrivono più alle liste di collocamento; l'evasione fiscale è a livelli record e la cultura, un tempo fiore all'occhiello del nostro Paese, si dibatte in una povertà senza precedenti, grazie al concetto che “la cultura non si mangia”. Mentre gli altri Paesi, tutti gli altri Paesi, stanno uscendo dalla crisi scommettendo sul futuro e quindi investendo su cultura, scuola e ricerca, da noi i tagli cadono senza pietà su queste fondamentali questioni. La sicurezza, tanto sbandierata in occasione delle elezioni, è garantita grazie alla abnegazione delle forze dell'ordine, senza fondi neppure per pagare la benzina ed i tribunali non hanno soldi nemmeno per la pulizia dei pavimenti. I rifiuti continuano ad ammorbare l'aria del napoletano e gli aquilani continuano a non poter tornare nelle loro case.
Il Parlamento è esautorato dai suoi doveri e poteri, costretto ad inseguire il calendario imposto dal presidente del consiglio, basato ormai quasi esclusivamente, su provvedimenti volti a difenderlo dai processi, ponendolo al di sopra della legge.
L'unico che fa ancora sentire la sua voce è il Presidente della Repubblica, con i suoi richiami al rispetto delle regole democratiche.
Ma non sono questi i danni peggiori di questo infausto ventennio.
E' incredibile osservare il degrado etico in cui il nostro Paese sembra sprofondato.
Non accetto la giustificazione che ognuno, in casa propria, è libero di fare ciò che vuole. E non perchè il codice penale è valido anche tra le mura domestiche (o almeno non solo per questo), ma per una questione prettamente “politica”.
L'attività politica è un'attività pubblica e di rappresentanza e, se in epoca romana, si pretendeva che perfino “la moglie di Cesare” fosse di specchiata onestà, io pretendo di non essere rappresentato da un vecchio satiro, che passa le sue notti in orge con prostitute e squallidi lacchè (che, a leggere le intercettazioni facevano schifo perfino alle protagoniste che, certo, non debbono essere fanciulle che si scandalizzano facilmente), mentre è sempre più alto il numero delle famiglie italiane che non riescono ad arrivare alla quarta settimana.
Ci vorranno decenni per restituire al nostro Paese la dignità perduta.
Prima di essere nuovamente ricordati come il centro della cultura, dell'arte e della storia.
Prima di essere nuovamente considerati come la patria del diritto.
Prima di riconquistare il posto tra i paesi più avanzati, posto che ci è stato negato grazie al bunga bunga del peggior presidente del consiglio che la storia italiana ricordi.
E mi auguro che, a celebrare i centocinquanta anni dell'unità d'Italia, ci sia un governo più degno di questo.

L'immagine è tratta da Le Figaro
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2 commenti:

Fulvio Sguerso ha detto...

Io, caro Marino, non sono scandalizzato per la condotta, pubbica e privata, di un uomo senza dignità (SE NE AVESSE LMENO UN MINIMO SI SAREBBE GIà DIMESSO)e senza onore come il "nostro" (?) turpe. lui, sì, presidente del consiglio cav. Silvio Berlusconi; io sono scandalizzato dall'atteggiamento o rassegnato o complice di tanti, di troppi cittadini e di troppe cittadine di questo Paese ormai noto nel mondo come quello del bunga bunga. D'altra parte, se è potuto arrivare fin dove è arrivato significa che il terreno su cui ha costruito, e l'acqua in cui ha nuotato, erano
già abbastanza putrescenti. I corrotti dicono che siamo del sorpassati e magari invidiosi moralisti, e che la politica è un'altra cosa e il Cav. un, anzi, il salvatore della Patria dai comunisti Occhetto, D'Alema e Veltroni, per tacer dello stalinista Bersani. Hai capito? Gente che dovrebbe stare in galera, come Cicchitto, ci tiene una lezione di "legalità". Non credi che ci vorrebbe una nuova Norimberga? un desolato saluto da Fulvio Sguerso

speradisole ha detto...

Ho solo una parola da dirti: Bentornato Marino, mi sei mancato.
Ciao