lunedì 28 febbraio 2011

La politica del cellulare

Cooper-2 Il telefono cellulare ha cambiato la vita di quasi tutti noi. Per qualcuno in meglio, per qualcuno in peggio.

Ma a nessuno è venuto in mente che questo strumento potesse avere una valenza politica. A nessuno tranne che al presidente del consiglio che, oggi, dichiara di non possederne uno per paura di essere intercettato.

Ben strana notizia, questa!

Strana per due motivi. Il primo è che, se il presidente del consiglio teme di essere intercettato, sappia che il telefono fisso è intercettabile forse anche meglio del cellulare e, quindi, la sua preoccupazione e prudenza è semplicemente vana, a meno che non sia frutto di una pericolosa mania  di persecuzione.

La seconda, decisamente più significativa, è che, evidentemente, il presidente del consiglio usa il telefono per dire cose che sarebbe meglio non far sapere.

Chissà perchè sono convinto che non si riferisse a segreti di stato, che sarebbe pericoloso rendere pubblici. Altrimenti che dovrebbero dire gli altri leader politici ben più importanti di lui, da Obama a Sarkozy, da Merkel a Cameron, da Zapatero a Hu Jintao?

E’, quindi, una inconsapevole ammissione di colpevolezza evidente.

Ed è forse questo il motivo per cui i suoi numerosi avvocati gli impediscono di presentarsi davanti ai giudici, come lui stesso ha dichiarato. Perchè pensano che il presidente è così tronfio e pieno di sè che, pur di mettersi in evidenza, pur di dimostrare di essere il più bravo, il più bello, il più furbo, non sarebbe in grado, di fronte ad un interrogatorio stringente, di tacere le proprie responsabilità e dimostrare, davanti ai giudici ed all’opinione pubblica, molte delle responsabilità che oggi gli vengono addossate dalle numerose inchieste a suo carico.

E’ quindi con serenità che continuo ad utilizzare il mio cellulare, come molti milioni di cittadini di questo Paese, che, non avendo nulla da nascondere, non temono di essere intercettati, anzi ritengono le intercettazioni un’irrinunciabile strumento di indagine a disposizione degli inquirenti per perseguire la criminalità, in ogni sua manifestazione.

 

Nella foto Martin Cooper, inventore del cellulare

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