sabato 19 febbraio 2011

Ho aderito a S.E.L.


Una sola novità riesco ad intravvedere nella politica italiana e, soprattutto, nel centrosinistra.
Dopo l'evidente fallimento del Partito Democratico, se di fallimento si può parlare visto che non è mai compiutamente nato;
dopo l'ancor più evidente aborto del FLI che, ogni mattina, è costretto a contarsi per verificare la propria “esistenza in vita”;
con il centro che vivacchia riproponendo riciclati di prima e seconda repubblica;
con il partito di Berlusconi che ormai non sa più neppure come si chiama e continua ad esistere nonostante gli scandali ed i fallimenti del governo solo perchè i suoi esponenti si sono ormai tagliati tutti i ponti alle spalle ed esistono e resistono solo in funzione ed in dipendenza del “leader”;
con la lega che, dopo vent'anni, ancora non è riuscita a portare neanche l'ombra del federalismo alla sua gente e, ancora oggi, fa dell'antinazionalismo d'accatto perfino sulla celebrazione dei 150 anni dell'unità d'Italia;
soltanto Nichi Vendola è riuscito ad attirare l'attenzione su di sé e sulla sua formazione politica, Sinistra Ecologia e Libertà, coniugando tre concetti apparentemente conflittuali.
E' una discesa nell'agone politico che fa paura.
Non è un caso che giornali vicini all'attuale maggioranza abbiano già iniziato a gettare fango sulla sua immagine, secondo un copione di diffamazione già sperimentato, scovando foto che non dicono assolutamente nulla.
Non è un caso che, da parte degli esponenti del PD, si tenti di relegare nell'angolo della sinistra puramente rivendicativa e conflittuale la sua formazione.
Mi pare che, oggi, Vendola rappresenti per i giovani ed il popolo della sinistra, orfano di riferimenti, l'unica speranza concreta di costruire una reale alternativa alla cultura/non cultura imperante, all'assenza di etica nella politica, alla caduta degli ideali.
C'è riuscito non tanto per i programmi e le proposte che, fino ad oggi, ha saputo mettere in campo, ma piuttosto con la sua capacità di far intravvedere come possibile un futuro migliore.
In effetti ancora non esiste un'immagine definita di SEL, è ancora in formazione, come un bambino che ancora non ha maturato il carattere, anche se se ne possono intravvedere i contorni.
Un Partito di sinistra, dalla parte del lavoro e dei lavoratori, attento ai temi ambientali.
Ma questo non basta, se vorrà avere gambe.
La scelta che deve fare è, banalizzando, se vorrà guardare avanti o rivolgersi al passato. Un passato spesso glorioso, ma impossibile da rivitalizzare.
Sarebbe sbagliato tentare di far rivivere il PCI, nonostante alcune tensioni di suoi esponenti più anziani in questo senso. Sarebbe un errore rincorrere da una parte l'alternatività ad ogni costo di Rifondazione Comunista, dall'altro la voglia di governo a prescindere del PD.
Mi pare che l'unica strada che SEL abbia davanti, se vorrà avere un futuro, è quello di creare un partito moderno, riformatore, laico, se me lo permettete, Laburista. Che si confronti con laicità e pragmatismo con i problemi della nostra società, avendo presenti gli ideali che un partito che si definisce “di sinistra” deve avere.
Un partito che si ispiri ai partiti socialisti e socialdemocratici europei (e non solo), che, guarda caso, sono gli unici che riescono a rappresentare un'alternativa progressista, riformatrice e laica al governo della destra,.
Solo così, mi pare, la speranza che oggi Vendola suscita, soprattutto nei giovani, potrà dare futuro e credibilità alla formazione.
Ed in nome di questa speranza e di questo tentativo che ho deciso di aderire a SEL.
Adesione non acritica e passiva, ma con la volontà di contribuire alla sua costruzione, con la volontà di far sì che i miei figli (e scusatemi la retorica “familista”), domani, non mi possano dire che la mia generazione ha rubato loro le uniche due cose di cui un uomo non potrà mai fare a meno: la speranza ed il futuro.

Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra

2 commenti:

Fulvio Sguerso ha detto...

Caro Marino, come forse sai, ho aderito a Sel fin dal momento della sua non facile formazione, anzi, difficile gestazione, dopo l'ennesima sconfitta della Sinistra così di lotta come di governo. Ora il Partito è nato, ha il suo leader e sta organizzandosi territorialmente. Ora non chiedermi se è venuto prima il leader o se c'era già una base, cioè un popolo senza pastore (e senza nome) che lo aspettava come si aspetta un Messia. Di certo c'è un popolo e una guida illuminata. Capisco che questo schema dà qualche brivido a noi vecchi militanti di un Partito "plurale" e "dialettico" pur essendo di massa, ma oggi viviamo in tempi di emergenza, e non possiamo permetterci di perderci in sottigliezze accademiche sulla "forma partito" che più ci aggrada. Abbiamo già pagato abbastanza per le nostre divisioni interne. l'ideale sarebbe un Nichi eletto da vere primarie e poi affiancato dal fior fiore dei dirigenti, degli intellettuali, degli amminstratori e dei sindacalisti della Sinistra. Ma prima di tutto bisogna voltare pagina, cioè andare oltre gli schemi ormai obsoleti della Prima e della seconda Repubblica. Nichi questo lo ha ben chiaro. Speriamo che lo capiscano Bersani, D'Alema, Enrico Letta, Franceschini, la Bindi, la Finocchiaro, la Serracchiani.......Ma chi lo spiegherà a Chiamparino e a Veltroni? E intanto il Cav. si compra mezzo Parlamento! Io temo che rispuntino, andando avanti così, la Brigate Rosse!

Marino ha detto...

Caro Fulvio, è vero, oggi SEL è MOLTO caratterizzaa dal suo leader. Ma non è questo che mi preoccupa se saremo capaci, come dici giustamente tu, di utilizzare "il tempo del carisma" per creare una classe di dirigenti all'altezza della difficoltà del momento. Certo, Berlinguer, Nenni, Natta, Pertini non sono (ahimè) tra noi. Ma anche dall'altra parte debbono accontentarsi di LaMalfa il giovane, quindi se Atene piange,...
Saremo capaci di essere all'altezza della sfida? Ce lo dirà il tempo, la volontà non manca. E la speranza è il migliore antidoto contro derive terroristiche. Un saluto