mercoledì 20 gennaio 2010

Italia o Ailati? Un Paese al contrario


Ma a voi non capita di pensare che l'Italia stia funzionando al contrario?

Mi spiego meglio.

Molti avvenimenti della vita politica e sociale del nostro paese dovrebbero creare, a rigor di logica e di buonsenso, reazioni esattamente opposte a quelle a cui assistiamo.

Qualche esempio, ma la lista potrebbe essere più lunga.

La magistratura funziona male, i tempi lunghissimi rischiano di vanificare il principale cardine della giustizia: la certezza del diritto. Logica vorrebbe che si dotasse la magistratura di maggiori mezzi per intervenire, semplificare la burocrazia, aumentare gli organici, perchè una sentenza arrivi in “tempi utili”. Che si fa in Italia? Semplice, si indica una durata massima dei processi, e chi si è visto si è visto. L'esatto contrario della certezza del diritto, con buona pace della giustizia e dell'articolo 3 della Costituzione.

A Rosarno dei lavoratori immigrati, sfruttati e schiavizzati anche dalla malavita organizzata locale si ribellano contro le loro condizioni di lavoro. La risposta corretta sarebbe quella di un'incisiva lotta dello Stato contro il lavoro nero (principale responsabile, tra l'altro, di infortuni sul lavoro da un lato e di evasione fiscale dall'altro), mentre invece che si fa? Si colpevolizzano i lavoratori, in quanto “ neri” e si procede al loro rimpatrio, nel caso di clandestini, o al trasferimento obbligato nel caso fossero in regola con permessi di soggiorno.

Ricorre il decennale della morte di un uomo politico condannato per corruzione e fuggito all'estero per evitare l'arresto e la detenzione. In un paese normale al massimo si sarebbe fatta una riflessione sulla necessità di essere più rigidi nei controlli per evitare la possibilità di ricostruire un sistema di corrutela come quello vissuto ed invece? Si discute di intitolare strade e piazze, si commemora ufficialmente definendolo “ vittima sacrificale”, anzicchè principale responsabile, si scomodano le più alte cariche dello stato in un processo di rilettura storica che ha molto di revisionismo.

Un prete viene accusato ed arrestato per aver molestato sessualmente una bimba undicenne. Sdegno? Condanna? Critiche? Si, ma verso la famiglia della bimba ed i magistrati. Invece che il silenzio in attesa della conclusioni delle indagini si organizzano veglie di preghiera e persino la politica nazionale si muove a difesa del prete, a prescindere, solo perchè è un prete, rischiando di confondere vittime e colpevoli. Due osservazioni: la vicenda della pedofilia in America non ha insegnato nulla sulla possibilità che questo avvenga? Se invece di essere un prete cattolico fosse stato un Imam che cosa sarebbe successo?

Influenza suina: il ministro responsabile della Sanità, Maurizio Sacconi ed il suo vice Fazio affrontano la vicenda stilando un contratto capestro per l'acquisto di vaccini che, quasi certamente, andranno al macero, con un danno enorme per l'erario. Chi ci guadagna? L'industria farmaceutica. Chi c'è a capo della “confindustria” del farmaco? Semplice, la signora Giorgetti che, guarda caso, è la moglie del Ministro. Che succede? Dimissioni dei ministri, commissioni d'inchiesta parlamentare, almeno le scuse? Ma no, il vice ministro Fazio viene promosso a ministro, DOPO che il contratto è stato firmato e tutto procede come prima. Anzi, secondo i sondaggi Sacconi è giudicato il miglior ministro del Governo (figuriamoci gli altri e con buona pace del conflitto di interessi).

Per finire questa lunga lista. Il mercato del lavoro è troppo rigido in ingresso e troppo flessibile in uscita? La scuola non riesce a formare adeguatamente i giovani che non trovano un lavoro? La crisi rende difficile arrivare a fine mese ad un numero sempre maggiore di famiglie? Che si fa, la riforma del mercato del lavoro? Un miglioramento degli ammortizzatori sociali? Una diminuzione delle tasse scolastiche, soprattutto universitarie, per consentire a tutti l'accesso ad istruzione d'elite? Ma no, ecco il nostro splendido ministro Brunetta che, in uno con la ineffabile Gelmini, cosapropone? Semplice una legge per cacciare fuori casa a diciotto anni (diciotto, non quarantacinque!) i giovani per costringerli ad affrontare la vita senza la protezione della famiglia.

Non so voi, ma io in un paese così proprio non mi ci ritrovo e non mi ci riconosco.





Ti è piaciuto il post? Vota Ok oppure No sotto a sinistra

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Marino, il tuo commento mi è arrivato come "spam" in ogni modo ho conservato il tuo link e ti ho messo tra i miei. Arrivederci a presto. Grazie di avermi contattato. Speradisole

silvana ha detto...

Sono arrivata al tuo blog tramite un commento che hai lasciato su Speradisole.
Ottimo post, articolato ed asciutto.
Come non concordare con quello che affermi?
Quello che mi lascia perplessa è la grande quantità di persone che proprio non riescono a vedere al di là della siepe.
Silvana

Marino ha detto...

Grazie e benvenuta. Anch'io nn riesco a capire l'atteggiamento della gente da quando la "polica" ci ha trasformati da elettori a spettatori. Come diceva De Filippo adda passa a nuttata (mi scusino i napoletani). Torna a trovarmi