giovedì 7 gennaio 2010

Celebrare Craxi per sostenere Berlusconi?


La proposta di Letizia Moratti, sindaco di Milano, di intitolare una via, una piazza, un giardino ad una personalità di spicco come Bettino Craxi, di cui tra qualche giorno cade il decennale della morte, ed il dibattito che ne è seguito, in po' da tutte le parti in Italia è significativo del valore etico che, alla politica, si dà nel nostro Paese.

Sono stato socialista e rivendico questa mia origine con orgoglio, ma proprio per questo sono sconcertato rispetto a come questo tema viene affrontato.

Ma come, ci siamo già dimenticati del perchè Bettino Craxi fuggì in Tunisia, inseguito dai mandati di cattura? Abbiamo perso il senso del periodo politico storico che il nostro Paese ha attraversato in quegli anni?

Sia chiaro, non ho condiviso allora e non condivido oggi la spettacolarizzazione della giustizia che trasformava i blitz dei carabinieri e le sedute dei processi in altrettanti eventi da circo Barnum. Non ho dimenticato le manette ai polsi di innocui vecchietti tradotti in galera neanche fossero dei serial killers. Ma il metodo non può far premio sul merito, soprattutto quando si è chiamati a fare delle valutazioni storico-politiche.

Bettino Craxi non è stata una vittima delle circostanze: le ha create e teorizzate. Né è sufficiente, per la sua riabilitazione, la chiamata di correo nel suo famoso discorso alla Camera dei Deputati.

Politicamente è il primo e principale responsabile della dissoluzione del Partito Socialista in Italia, mentre era all'apice dei consensi ed in tutto il mondo andava affermandosi il pensiero socialista e laburista.

Rappresenta il punto di svolta della politica italiana, o meglio, del personale politico. Prima di lui Togliatti, De Gasperi, Moro, Berlinguer, dopo Bossi, Berlusconi, Rutelli, Bersani.

Negando le responsabilità di Craxi, intitolandogli una strada, significherebbe negare la storia. Sarebbe come intitolare una strada alle Brigate Rosse, o agli stragisti di Piazza Fontana, magari sostituendo un paio di targhe. Perchè intitolare una strada a Rossa o a Falcone quando la si potrebbe intitolare a Mara Cagol o a Riina?

Ma, temo, il significato vero sia un altro: negando le responsabilità penali di un leader politico si giustifica la guerra del governo Berlusconi contro la magistratura, nel tentativo di metterla sotto l controllo dell'esecutivo, esattamente come essa era durante il ventennio fascista.

Non è Craxi che si vuole celebrare, ma aiutare Berlusconi nel suo delirio di essere sopra le parti ed al di fuori della legge.





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