venerdì 22 gennaio 2010

Brunetta, Contessa e la Marcecaglia

Adesso è chiaro il programma del governo sulla scuola. L'invenzione di Brunetta sui diciottenni non era dovuta ad un colpo di freddo alla testa o alla cattiva digestione.
Coniugandola con la proposta di consentire di andare a lavorare ai ragazzi di quindici anni, tornando indietro rispetto all' obbligo scolastico fino a sedici anni è indicativo dell'indirizzo che questo governo vuole dare alla società del futuro.
Senza nemmeno voler discutere della difficoltà odierna di trovare un lavoro stabile è evidente che una proposta simile sia indirizzata a chi opta per il lavoro per necessità e non per scelta. Ed è altrettanto evidente che, così facendo, magari tirando davvero fuori dal cilindro una legge per “ espellere” i diciottenni da casa, le scuole superiori ed ancora di più l'università, saranno sempre più appannaggio di chi potrà permetterselo.

Si potrebbe così finalmente superare l'assurda pretesa dell'operaio che vuole il figlio dottore come cantava negli anni '60 Paolo Pietrangeli nella sua “Contessa”.

Una società ereditaria ed elitaria, la cui classe dirigente sia formata dai figli e dai nipoti dei dirigenti odierni. Con il posto fisso garantito ai figli di chi il lavoro ce l'ha già. E non è un caso che la Presidente di Confindustria, Marcecaglia, a sua volta “figlia d'arte”, sia favorevole alla proposta.

Ancora una volta è la nostra Costituzione ad essere disapplicata. L'art 34, infatti, recita


La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

Ma almeno così i tagli del duo Tremonti/Gelmini, spacciati per riforma della scuola, avrebbero finalmente un senso.



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3 commenti:

speradisole ha detto...

Con l'ultima trovata della Gelmini che impone, con la circolare inviata alle scuole il 22 dicembre, il taglio del 25% delle spese amministrative alle elementari e alle medie, i nostri bambini si portano a scuola, la carta igienica, il gesso, ed ogni altra cosa che la Gelmini ritiene inutile, ma soprattutto non ci sarà chi pulisce i gabinetti. Siamo un paese civile? o torniamo alle caverne? Ciao Marino, buona giornata.

speradisole ha detto...

Ciao Marino, Marinella ti ha risposto nel mio blog a proposito del Botzwana, sotto l'articolo dei saldi in parlamento. E' interessante. Ciao

Minàs Logaràs ha detto...

Già l'Italia è un paese con una mobilità sociale bassissima, sono figli d'arte anche i brigatisti, e la Costituzione non si usa applicarla.
Le borse di studio per i "capaci e meritevoli" sono ridicole da tempo. Se a fine anni 60 e primi 70 la borsa di studio annuale per gli universitari era circa 10 stipendi mensili di un impiegato pubblico, a fine anni 70 era pari ad 1 stipendio mensile (quando ero all'università a fare lo studente-lavoratore, per capirsi) e non si è più ripresa.
L'apprendistato per molti ragazzi è una farsa. Ormai lavori decenti che non richiedono formazioen teorica solida non ce ne sono, una collega ha avuto la casa allagata perché l'idraulico non aveva la più pallida idea delle reazioni fra i diversi materiali che si utilizzano per i tubi dell'acqua. Per non parlare di autoriparatori alle prese con l'elettronica etc etc.
In Svizzera, non ricordo quale cantone, applica da tempo l'alternanza scuola-lavoro (ben diversa dall'apprendistato), i ragazzi che ho conosciuto, già anni fa, facevano sei mesi a scuola, sei mesi in Germania con corsi pagati dalle aziende a migliaia di euro al mese per imparare la lingua, sei mesi a scuola, sei mesi a Londra a vedere come lavorano i broker inglesi etc per sei anni.
Anche a scuola mia ci sono esperienze di lavoro in italia e all'estero, ma a partire dalla terza, quando i ragazzi cominciano ad avere un minimo di autonomia e di base teorica. Ovviamente ci sono pochi soldi e anche quei pochi baciarsi le mani, che il preside è un genio e spreme fondi dalle rape, ma se ne arriva uno normale ...
Alle superiori alla fine si sopravvive, ma nelle altre la situazione è indecente e vanno avanti solo con i contributi dei genitori, alla faccia dell'istruzione obbligatoria e gratuita.