venerdì 16 gennaio 2009

Notizie buone, notizie cattive

L'Unione degli Atei, Agnostici Razionalisti ha già vinto la sua campagna provocatoria. Che su alcuni autobus genovesi compaia o no la loro pubblicità, il risultato è già stato raggiunto: la gente comincia a parlare della presenza della religione nella nostra vita. Un seme è stato gettato, vedremo come e se germoglierà.

Pur essendo un non credente, non ho mai fatto professione di ateismo, ritenendo che questi aspetti attengano alla vita privata di ciascuno e ad ognuno debba essere garantita la possibilità e l'opportunità di professare in ciò che crede. Questo vale per cattolici, mussulmani, ebrei, buddisti, agnostici e chi più ne ha, più ne metta.

Ma è divertente vedere l'agitazione che quella che sarebbe stata un'innocua campagna pubblicitaria, se solo si fosse semplicemente ignorata, ha gettato tra i rappresentanti della chiesa cattolica. Si è andato da un'intelligente disinteresse ad un ridicolo appello a non pagare il biglietto (ma non è peccato?), fino a ventilare la possibilità di incidenti per gli autobus "toccati dal demonio".

Ma davvero i vertici della chiesa cattolica ed i loro politici lacchè ritengono che la nostra vita sia così pervasa da spiritualità e fede da non tollerare una campagna basata su una frase che non è neppure blasfema, ma è solo un'opinione?

Non si accorgono che, nonostante i crocefissi in ogni luogo pubblico, anche i fedeli vivono sempre più lontano dai precetti cattolici? Non vedono costoro la violenza che pervade la nostra società, le ingiustizie sociali, la sempre più ampia divaricazione tra ricchi e poveri, le odiose discriminazioni razziali? Pensano davvero che il miglior modo di fare opera pastorale sia quello di ottundere il pensiero e la coscienza della gente, impedendo loro di pensare? Ricorrere alle leggi, visto che le persone non seguono i comandamenti, riempire le scuole con i loro insegnanti, visto che le chiese sono sempre più vuote, fare proselitismo in parlamento visto la crisi di vocazione nei seminari?

E fa pensare il fatto che solo i cattolici si siano ribellati nei confronti dell'iniziativa.

Eppure gli slogan parlano di un generico Dio, senza indicare quale, ed i rappresentanti delle altre religioni, evidentemente, ritengono che la fede debba essere esercitata in privato, attenga alla sfera personale.

Soltanto la chiesa cattolica, in Italia, ritiene che una campagna simile sia "offensiva" verso valori ed ideali pubblici. La stessa cosa sarebbe successa, certo con conseguenze molto più gravi, in paesi dove l'integralismo religioso è al potere. Non credo che i talebani o i seguaci di Ahmadinejad vedrebbero di buon occhio l'iniziativa dell'UAAR, ma questo la dice lunga sul livello di laicità dell'Italia, e di come sia ancora lunga la strada per una vera e reale emancipazione della politica di casa nostra
dai dettami di oltretevere.

 

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' anche peggio di come dici tu.
La chiesa cattolica pretende proprio di spiegare il degrado morale con la scarsa o incompleta osservanza dei suoi precetti, ignorando in modo sprezzante sia quelli che estenamente alla chiesa hanno una diversa opinione sia quelli che all'interno propendono per una diversa interpretazione.
E poi la cosa che a me da' veramente sui nervi è che chi si scaglia contro di noi finge di ignorare che in ogni angolo di strade, scuole, ospedali, tribunali ... ci sono crocifissi e madonne che troneggiano e si impongono alla vista di tutti. I paladini della fede accusano noi di offendere il loro credo solo esprimendo pubblicamente un'opinione. Non sono più tempi per bruciare le streghe ma mi corrono i brividi lungo la schiena pensando a quanto medioevo rischia di tornare nell nostre vite
Francesca