giovedì 18 marzo 2010

Orchi con la tonaca


Non ho mai dato alla fede un significato politico e sono critico con chi lo fa. Cristiani, musulmani, ebrei non sono categorie, a mio modo di vedere, “significative” politicamente, ma dovrebbero attenere esclusivamente al proprio personale. Si può credere in un Dio, o si può essere agnostici o atei senza che questo abbia ripercussioni sul proprio modo di stare nella società, di votare, di rispettare diritti e libertà altrui. Per questo non ho finora dato importanza al mio essere “ battezzato” e quindi essere annoverato tra i cattolici, nonostante entri in una Chiesa solo in occasione di matrimoni e funerali, o per ammirare le opere d'arte che contengono. Ma adesso ho deciso di aderire alla campagna dell' UAAR per lo sbattezzo, per far cancellare il mio nome dagli elenchi dei cattolici (non si può “ripudiare” l'appartenenza alla chiesa cattolica, una volta battezzati lo si è per sempre). Ho deciso di farlo come presa di distanza da una gerarchia sempre pronta a condannare chi divorzia, o abortisce, ma altrettanto pronta a coprire ignobili crimini che, al suo interno, si compiono ogni giorno.

Senza scomodare gli scandali tedeschi, solo a Savona, in questi giorni, sono ben due i preti coinvolti in indagini per pedofilia. Non intendo, evidentemente, condannare questi preti prima che le indagini siano completate e le responsabilità accertate, ma colpisce l' atteggiamento della gerarchia che oscilla tra il sostegno a prescindere, con la creazione di gruppi di fans sui social network ad un' ipocrita “allontanamento” provvisorio dalle funzioni sacerdotali, nascondendolo dietro la cortina della “richiesta personale”.

Pur riconoscendo l'impegno di moltissimi preti a sostegno dei deboli, degli emarginati, dei poveri, non posso non vedere che costoro sono spesso abbandonati o ignorati dalle gerarchie, mentre ignobili criminali trovano nel perdono e nella preghiera della propria chiesa il conforto e la sottovalutazione dei loro reati.

Non so se Dio esista, ma se c'è, spero proprio che costoro trovino in quell' inferno tanto reclamizzato nelle loro omelie, la punizione e la condanna per l'inferno cui hanno condannato, sulla terra, ragazzini e ragazzine che a loro si sono affidati spinti dalla fiducia che un uomo di chiesa suscita. Ma soprattutto spero che la giustizia sia in grado di compiere il suo corso, in tutto il mondo, condannando i colpevoli e battendo le gerarchie ecclesiali che, per il buon nome della chiesa, continuano a coprire gli orchi con la tonaca.


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1 commento:

Fulvio Sguerso ha detto...

Che cosa si può dire su temi così gravi e soggettivamente e oggettivamente perturbanti? Certo anche i sacerdoti sono "figli di Adamo" quindi soggetti alle tentazioni del mondo (o meglio del suo principe ribelle Lucifero!)e, a quanto pare in molti, in troppi non si tirano indietro. Di chi la colpa? Del celibato? Della debolezza dello spirito che dovrebbe essere più forte della "carne"? Del relativismo etico che è tracimato dal secolo fin dentro i sacri palazzi? Dei media commerciali e dediti al gossip che enfatizzano casi isolati o sospetti a scopo di lucro? Di qualche fantomatica,potente lobby internazionale di atei e di omosessuali, edonisti impuniti, che mal sopportano i paterni e accorati richiami del Santo Padre agli eterni valori della sessualità rettamente intesa, finalizzata alla pro-creazione? Ecco, su questo punto non saprei come giustificare teologicamente l'obbligo del celibato per i sacerdoti. Forse che il buon Dio li vuole in lotta perenne con i loro ormoni? E perché, allora, non dovrebbero essere liberi di sposarsi? Per non darla vinta agli evangelici? Non saprei, ma ho l'impressione che qui il Magistero cattolico non poggi su salde fondamenta scritturali.E se non poggia sulla Bibbia, su che cosa dovrebbe poggiare? Ma per il buon cattolico non fa testo solo la Bibbia (peraltro poco e male letta) ma anche, e forse ancor più la "dottrina" o "tradizione" depositata, conservata e tramandata, appunto, dalla Chiesa cattolica romana. Questa tradizione non sembra più al passo o compatibile con i tempi? Si adeguino i tempi, non la dottrina. E la piaga della pedofilia tra i sacerdoti? Ahimè: lo dice anche il Vangelo:"Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare." (Mt 18,6) Qui i casi sono due: o i preti pedofili non conoscono il Vangelo, oppure lo conoscono ma lo ignorano. Perché? "E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!" (Mt 18, 7) Per loro non si può nemmeno dire che non sanno quello che fanno. Come si salveranno dalle fiamme dell'inferno? Solo Dio lo sa (ammesso che esista).