lunedì 22 marzo 2010

Abbiamo il dovere di ascoltare


Senza neppure aspettare lo scrutinio, il primo ministro francese Fillon ha commentato la vittoria della sinistra e la sconfitta del suo partito dicendo “ La Francia ci ha parlato, noi abbiamo il dovere di ascoltarla”.

Mi è subito venuto in mente che cosa potrebbe dichiarare il nostro primo ministro se lunedì prossimo il responso delle urne fosse simile a quello francese.

Nell'ordine:

è un complotto e ci sono stati brogli nel voto (dimenticando che è al Governo e, se c'è un responsabile di brogli, questo non potrebbe che essere lui stesso);

gli elettori di sinistra sono tutti dei coglioni;
è colpa dei magistrati che hanno scippato gli elettori dalla possibilità di votare per l'amore e la libertà (dimenticando che al suo partito non stato scippato di nulla, ma, semplicemente, non ha presentato in tempo le liste. É come se noi andassimo ai seggi un'ora dopo la chiusura, pretendendo di votare lo stesso);


Da una parte la serena accettazione del responso elettorale e l'inizio di un esame di coscienza per capire dove si è sbagliato, dall'altra una rappresentazione caricaturale di una democrazia malata e zoppa.

Da una parte la politica che richiama se stessa al rispetto della volontà degli elettori, dall'altra il delirio di onnipotenza di chi ritiene che esista una sola verità, la propria.

Da una parte il rispetto delle regole, dall'altra le regole violate e piegate ai propri interessi.

Perchè questa nostra becera e antidemocratica destra da repubblica delle banane non impara non da un regime liberticida, comunista, basato sull'odio, dominato dalla magistratura politicizzata e rossa, ma da una destra che siede sugli stessi scranni europei, che condivide le stesse parole d'ordine e gli stessi programmi?




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