giovedì 16 aprile 2009

La terra trema, gli ascolti brillano


Mi ero ripromesso di non scrivere nulla sul terremoto che ha sconvolto l'Abruzzo, almeno finché i telegiornali ed i giornali radio non avessero smesso di aprire con le ultime notizie. Mi pare che ci siamo quasi ed allora sciolgo la riserva e butto giù qualche riflessione, partendo dalla vignetta che vedete pubblicata in apertura. Per questa vignetta un disegnatore satirico si è visto "sospendere" da un programma Rai ed il conduttore del programma è stato ammonito. Sarà che sono prevenuto, ma mi pare che il servizio del TG1 che andava in brodo di giuggiole per gli ascolti raggiunti in occasione delle dirette dai luoghi devastati fosse molto, ma molto più offensivo ed inopportuno della vignetta in questione, ma nessun paladino della morale si è levato per denunciarlo e nessun giornalista è stato neppure lontanamente redarguito. Anzi, temo di non essere lontano dalla verità immaginando tutta la redazione brindare per il successo della trasmissione! Magari ci fossero catastrofi più frequentemente: gli ascolti ne sarebbero beneficiati e, con questi, le entrate pubblicitarie: che pacchia!

Temo che la triste verità sia che della povera gente rimasta nel migliore dei casi senza più niente che non sia la propria vita, non gliene frega niente a nessuno: tutto è visto in funzione dei propri interessi personali e del consenso che una presenza in più o in meno sui luoghi del disastro può portare alla propria parte politica. Io stesso ho ascoltato, la mattina del terremoto, Berlusconi affermare alla radio che non riteneva opportuno rinviare il viaggio a Mosca (si sa, al nostro premier queste gite fuori porta piacciono da matti) perché tutto era sotto controllo e che la sua presenza in Italia non sarebbe servita a nulla, visto che Bertolaso e la Protezione
civile erano tranquillamente in grado di far fronte all'emergenza. Che cosa è successo dopo? Semplice: Berlusconi ha trasformato una tragedia in un pezzo di campagna elettorale, tra strette di mano, sorrisi e, perché no, qualche lacrimuccia che non guasta mai. Nel frattempo non perdeva occasione di rilanciare l'idea della new town sul modello di Milano 2 (sì sì, ha proprio citato se stesso come esempio! Ormai la speculazione edilizia è diventata un merito di questo Paese), insultava gli sfollati paragonandoli a dei felici campeggiatori e invitava i terremotati ad andare al mare a spese del Governo.

Il tutto in mezzo ad un delirio televisivo che ha trasformato il terremoto in uno splendido e realistico Grande Fratello. Va bene la cronaca e l'informazione, ma non credete che dovrebbe esistere un confine tra news e gossip? Tra informazione e speculazione spettacolare? Non pensate che sciacallaggio sia anche rovistare con le telecamere tra le macerie in cerca di un drammatico scoop?

Per finire con la ciliegina del referendum. Al di là delle posizioni e delle convinzioni di ciascuno (delle mie parlerò in un altro post), mi pare offensivo parlare di ulteriori tasse o balzelli quando sarebbe stato sufficiente spostare la data della consultazione che, comunque, si dovrà fare. Ritengo che, da parte del Governo, giocare sul quorum sia un atteggiamento poco rispettoso delle istituzioni e delle previsioni costituzionali e che sarebbe stato meglio accorpare le date, spiegare agli elettori quali sono le conseguenza in caso di vittoria del SI o del No e, quindi, rimettersi alle decisioni del popolo, destinando il risparmio, poco o tanto che sia, alle popolazioni colpite dal disastro.

Ma questo significherebbe agire con buon senso ed avendo presente l'interesse comune.

E tutto si può chiedere a questo Governo, tranne che accantonare l'interesse privato.


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2 commenti:

Minàs Logaràs ha detto...

Le tragedie mettono in luce il meglio e il peggio delle persone.
Questa l'ho già sentita da qualche parte, ma sembrerebbe vera.

Angelica Lubrano ha detto...

Ciao Marino, condivido le tue riflessioni sullo sciacallaggio indecente di certa tv e di certi politici che antepongono l'interesse di bottega a quelli generali....Stamattina mi sono posta alcune domande sempre sulla questione terremoto che ti giro....
I nostri architetti e i nostri ingegneri conoscono perfettamente le tecniche di costruzione tanto è vero che ci chiamano all'estero....Allora perchè il terremoto in Italia ha conseguenze catastrofiche che altri paesi con pari conoscenze non hanno? Perchè in Giappone, in U.S.A. la stessa intensità di sisma ha conseguenze infinitamente meno devastanti che da noi?
Nel nostro Paese il collasso prima che essere strutturale è morale...
Fra conoscenze e conseguenze s'inserisce un complesso di "limature" della qualità e della quantità di materiali che vanno a finire equamente nelle tasche di palazzinari d'assalto, di politici senza scrupoli pagate sotto forma di mazzette prima e di morti poi...