giovedì 18 dicembre 2008

Tutto il resto è noia

Non so se esista ancora qualcuno, in Italia, convinto della "diversità etica" della sinistra, tanto cara ad Enrico Berlinguer.

Spero di no, la delusione che dovrebbe vivere in queste ore sarebbe davvero insopportabile e tale da mettere in discussione le convinzioni e le militanze politiche.

Così, almeno, mi sono sentito io quando la magistratura tolse il coperchio a quel vaso di pandora, passato alla storia del nostro paese come tangentopoli.

Da oscuro ed onesto militante socialista, da un giorno all'altro mi sono trovato bollato col marchio, immeritato, dell'infamia.

In effetti sono convinto del fatto che la politica, con gli affari che muove, non possa che attrarre chi intende approfittare del potere collegato anche a cariche marginali, o tentare i più moralmente deboli in base alla comoda scorciatoia del "così fan tutti".

Non è la politica ad essere malata, né il sistema dei partiti. E' il criterio di selezione dei gruppi dirigenti e delle candidature che non funziona, è la sottovalutazione dei principi e dell'etica a creare il brodo di coltura per i disonesti.

Non voglio gettare la croce addosso al PD per le disavventure giudiziarie che lo stanno travolgendo, da Genova a Napoli, passando per l'Abruzzo ed il petrolio di Pescara. Né concordo con Di Pietro e la sua annunciata uscita da tutte le giunte campane. Mi sembra una forma di giustizialismo eccessiva, che rischia di dare fiato al più becero qualunquismo, che, come nel passato, condanna tutti, onesti e disonesti, come facenti parte di un unico grande disegno criminoso.

Certo le cose che vengono fuori, se verranno confermate, sono tali da far tremare i polsi degli onesti, ed è evidente che è vitale per il PD dimostrarsi estraneo a questi avvenimenti.

Non sono in grado di prevedere come Veltroni uscirà da questa imbarazzane situazione, ne come si concluderà la direzione nazionale del suo partito, ma credo di sapere come potrebbe essere possibile uscire e ridare fiducia alla gente di sinistra: riscoprendo la Politica, quella con la P maiuscola.

Spiegando alla gente che alcune mele marce, per quanto numerose e per quanto odioso sia il loro comportamento, non inficiano il ruolo del partito, che vede la sua ragion d'essere nella propria politica. Ma questo è il punto dolente: sarà capace il PD di riscoprire il ruolo di un partito che vuole essere rappresentante del popolo della sinistra? Dove sono le grandi battaglie per la difesa dei diritti civili, dove sono le proposte forti e condivise a favore dei redditi più bassi, dove la battaglie a difesa dei diritti delle donne, come si ritiene di uscire dalla crisi mondiale "da sinistra"? Queste sono le risposte che la gente di sinistra si attende da un partito che intende rappresentarla.

Tutto il resto… è noia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

perdonami ma non vedo nessun inquisito di sinistra. Fuori dal parlamento maanche dalla galera. Io ne sono convinta della diversità morale della sinistra, per questo non entro e non voto pd (che ha dentro tanta di quella gentaglia, compresi i condannati che oggi stupirsene è ridicolo.)Ovvio che chi ha votato pd non si stupisca, i personaggi e i cv si conoscono. Non è che d'alema non sia leader del pd perchè ha fatto una buona azione, ha dovuto passare lamano. Poi c'è a chi non interessa il fatto che ci siano malfattori e ladri, ed è una sua scelta, contraria alla mia però.
besos rojos
ladytux

Anonimo ha detto...

il w èpartito da solo, sorry... ladytux

Marino ha detto...

Non ne vedi forse perchè ... non ce ne sono, almeno nei posti che contano. E' un dibattito vecchio come il cucco, ma se si vuole che la sinistra conti è costretta a sporcarsi le mani. Stare fuori e denunciare le malefatte altrui è un modo per restare "puliti", ma che regala il paese alla destra.
Il problema è come evitare una deriva. E non riguarda solo il PD (o quello che ne resta).
Rosa besos :-)