Dalle colonne di Repubblica di oggi il segretario del Partito Democratico analizza lo stato del suo partito e mette a disposizione la sua leadership qualora si ritenesse sia questa la causa delle difficoltà della sinistra in questo Paese.
Vorrei tranquillizzare, dal mio punto di vista, Veltroni. Quello che è in crisi non è la leadership (o meglio, non è solo la leadership), ma il progetto stesso di Partito Democratico.
Quello che manca è una linea politica chiara. Diventa sempre più evidente che la pretesa di mettere insieme, sic et simpliciter, i gruppi dirigenti di margherita e ds, senza sufficienti aperture verso l'esterno, senza regole chiare, condivise e valide in ogni occasione rende il partito ingovernabile.
I veti incrociati di riformisti e cattolici integralisti impediscono al PD di essere presente sui grandi temi etici, relegando il suo campo di intervento alle questioni marginali, come la presidenza della commissione di vigilanza Rai o l'aumento dell'Iva su sky, argomenti su cui, per di più, non perde l'occasione per fare cattive figure.
Nessuna voce si è levata dal PD sulla pesantissima intrusione della Chiesa cattolica nel tentativo di Sarkozy di messa al bando della criminalizzazione degli omosessuali in tutto il mondo. Nulla viene detto sul problema del testamento etico, della tutela delle unioni di fatto, e, a trent'anni dalla approvazione della legge 194, l'unica voce che ricorda questa fondamentale legge è quella di D'Alema, tramite la sua associazione RED.
Ma ahimè, anche sui temi economici ed ambientali la linea politica latita: chi sa qual è la posizione del PD sui tagli ai contributi per l'istallazione dei pannelli solari? Soprattutto visto che re Silvio IV ha annunciato investimenti per 16 miliardi di opere pubbliche? La produzione di energia pulita non rappresenta forse un investimento fondamentale per un paese senza materie prime? E sulle dichiarazioni di Scajola che l'anno prossimo, per effetto della diminuzione del prezzo del petrolio, le famiglie risparmieranno 2-3000 euro? Non avete notato che, per lo stesso motivo, si dice, quando aumenta, che "la bolletta energetica costerà 100 euro l'anno" e quando diminuisce, la riduzione si moltiplica per dieci, venti volte? Con quali garanzie che, nel corso del 2009, il prezzo del petrolio non tornerà a correre?
E' evidente, in questa situazione, che il malessere si levi con forza. E diventa allora comprensibile (comprensibile, non condivisibile) la proposta di Chiamparino, Cacciari e Vincenzi di un "Partito Democratico del Nord" per creare una politica a favore delle realtà economiche e sociali del Nord. La verità è che la politica non c'è per qualsiasi realtà. E non basta esultare per Obama per coprire le carenze italiane.
In effetti ciò che manca al Partito Democratico è che non è un Partito. E' una associazione elettorale che, per contrastare la destra, per usare un concetto di Moni Ovadia, sceglie di fare, anzicchè opposizione, concorrenza, proponendo, in altro modo, lo stesso prodotto. Ma si sa, è sempre meglio diffidare dalle imitazioni.
Per credere in un partito è necessario che questo sia portatore di ideali, etica, parole d'ordine condivisi. E' questo che manca al PD, non una leadership. Ed in questa situazione il PD si prepara alla sfida per le prossime europee, con Fassino che sottoscrive, a titolo personale, il manifesto del PSE, Rutelli che dice che non morirà socialista e Veltroni che, sfoderando una delle sue magiche dicotomie, sostiene che il PSE dovrà accogliere i socialisti, ma anche i democratici cattolici!
1 commento:
Caro Marino,
come insegnante mi viene in mente un mio bambino che mi diceva che 'la matematica lo faceva triste'. Analogamente, 'mi fa triste il PD, già a partire dal simbolo, per contnuare con il leader e con l'ormai tragico 'ma anche', uno degli ultimi tormentoni. Dietro il PD, nulla. Mai una posizione chiara, netta, di opposizione...La ricerca continua con un dialogo, per fare un monologo? Il PD è una delle operazioni politiche più insulse degli ultimi tempi. Il problema è che la politica ha un 'horror vacui' che, se non viene riempito da qualcuno (o meglio, qualcosa) di consistente, lascia spazio a tutti gli avventurieri e a tutte le avventure. Già siamo guidati da un Peron alla caseula...ma, si sa, se non ci svegliamo, al peggio non c'è mai fine...
Giuliano
Posta un commento