Eh già! Spero proprio che il candidato repubblicano abbia la meglio nelle elezioni di domani, che porteranno alla sostituzione del peggior presidente americano che la storia ricordi. Speriamo che vinca McCain perché mi pare l’unico modo per distinguermi dai nostri politici di centrodestra, che si stanno affannando in queste ore a dichiarare la propria simpatia per Barak Obama.
Ma come, non più tardi di un mese fa il nostro presidente del consiglio si lanciava in sperticate lodi per “l’amico George”, definito come il più grande presidente che gli USA avessero mai avuto e oggi, con una capriola degna di un acrobata del circo, sono tutti lì a dire di ispirarsi ad Obama!
No, cari signori. Siete stati e siete alleati dei repubblicani americani, dei responsabili della guerra in Iraq, alla ricerca di inesistenti armi di distruzione di massa; dei fautori del libero mercato senza regole, che hanno provocato una crisi finanziaria mondiale senza precedenti che, a sua volta, sta buttando l’economia mondiale in recessione, con la conseguente perdita di posti di lavoro in tutto il mondo, con un impoverimento generale e oggi, solo oggi, ve ne venite fuori con queste uscite?
Dalla Gelmini a Frattini, da Brunetta a Berlusconi, è tutto un rincorrersi di dichiarazioni di sostegno al candidato democratico.
A quando anche un ripensamento di Borghezio e Calderoli?
Forse da domani il più potente uomo della terra sarà un Nero. Un nero progressista.
Uno che la pensa come noi, gente di sinistra, riformatori, antirazzisti, laici. Uno di noi. Cercate di essere seri (so che per lorsignori è difficile, ma almeno un sussulto di dignità, via!). Esprimete la vostra solidarietà ed il vostro appoggio al vostro referente naturale d’oltreoceano. Restate amici di Bush, come lo siete rimasti di Putin.
Non so se Obama vincerà, tifo per lui anche se, sinceramente, non credo che sarà una passeggiata. Ma comunque vada non salterò sul carro del vincitore. E, come me, resteranno fedeli tutti quelli che credono, sinceramente e lealmente, nei valori della democrazia, della libertà, della pace, della centralità dell’uomo rispetto al profitto.
Potere Operaio n.1 (1969)
1 giorno fa
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