giovedì 13 novembre 2008

O’ sole mio

Quello che mi colpisce di più del dibattito sulla produzione di energia in Italia è il suo forte ed eccessivo contenuto ideologico, che sembra fatto apposta per trasformare il confronto in "tifo".

Va bene che nel nostro paese sembra che il calcio abbia un ruolo determinante per qualsiasi cosa, tanto che il nostro amato presidente del consiglio ha "comandato" i giocatori brasiliani del Milan ad un incontro col presidente Lula, ma mi pare che si stia esagerando.

Sia parlando di nucleare che di energie rinnovabili il confronto sembra fatto tra sordi. Ogni schieramento insensibile alle ragioni dell'altro. In queste condizioni chi, come me, non è in grado di assumere un orientamento "ragionato" si trova smarrito.

Ma, mi chiedo, non sarebbe possibile impostare il dibattito su dati oggettivi e comprensibili per i non addetti ai lavori in modo da togliere l'ideologia da una scelta che riguarda il futuro del paese?

Istintivamente l'energia nucleare non mi convince, se non fosse per il contenuto tragico della parola, ma rifiuto di assumere un orientamento in base all'istinto.

Quanto costa un kw prodotto in una centrale nucleare in termini di acquisto di know-how, costruzione, gestione, sicurezza? Che costo avrà l'approvvigionamento e lo smaltimento della materia prima e delle sue scorie?

Le energie alternative sono in grado di rispondere alle esigenze del paese con costi confrontabili con questi?

Come si vede non ho parlato di rischi di inquinamento, anche perché, essendo circondati da impianti nucleari di altri paesi, sarebbe facile l'obiezione dei "nuclearisti" sul fatto che le radiazioni non conoscono confini.

Ma se già il confronto sui costi rendesse percorribile la strada delle energie alternative è evidente che la scelta non potrebbe che cadere su quelle rinnovabili, almeno per tre buone ragioni:

Le tecnologie solari ed eoliche sono già disponibili ed in grado di produrre energia da domani, senza bisogno di programmi a quindici-venti anni;

le energie rinnovabili sono più "democratiche": piccoli (relativamente) impianti diffusi sul territorio e non poche mega centrali che metterebbero nelle mani di chi le gestisce un potere enorme;

il sole ed il vento sono risorse abbondanti nel nostro paese, e ci libererebbero dalla dipendenza dall'estero. Oggi dagli sceicchi, domani da chissà chi.

Ma questo semplice confronto non mi pare si faccia. Si parla sempre dei vantaggi e dei limiti dell'uno separato dell'altro, ed intanto Scajola va avanti per la sua strada.

Berlusconi caratterizza il suo governo con grandi progetti faraonici a lunghissima scadenza che, però, necessitano di finanziamenti da subito: prima il ponte sullo stretto di Messina, oggi le centrali nucleari.

Viene a qualcun'altro il sospetto che il vero obbiettivo non sia la realizzazione delle opere, ma la loro progettazione?


 


 


 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

si ma vuoi mettere le speculazioni che la grande industria può far con le centrali nuclerai? ;-)

Marino ha detto...

E già, come diceva Andreotti A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!