Credo sia opportuno giustificare il lungo periodo di silenzio in cui è scivolato questo blog.
La domanda che mi sono posto è se aveva senso continuare a scrivere le mie idee sui fatti che più mi colpivano, visto che buona parte di questi accadevano nella indifferenza quasi generale.
Possibile che la politica estera del viagra che tanto sembra andare di moda nel nostro paese provochi indignazione solo in una sparuta minoranza dei nostri concittadini?
Come è possibile non restare stupefatti dinanzi al tentativo di far passare come "pettegolezzi" cose che, nel resto del mondo, avrebbero provocato (e non è solo un'ipotesi) scossoni politici?
Siamo davvero così pochi ad incazzarci perché il cosiddetto premier diventa un intoccabile, qualsiasi reato commetta, mentre, nello stesso momento, diventa un criminale chi cerca, anche clandestinamente, drammaticamente e dolorosamente, di darsi un futuro, neanche migliore, ma semplicemente un futuro?
Serve scrivere, manifestare il proprio pensiero su una civiltà che guarda quasi passivamente un anziano leader che dovrebbe rappresentarci "trastullarsi" con avvenenti signorine (forse minorenni), probabilmente prezzolate e reclutate, magari in cambio di favori?
Perché continuare a scrivere se passano come notizie da ombrellone quelle della reintroduzione di gabbie salariali, o della introduzione del dialetto come materia di insegnamento scolastico, che sono entrambi aspetti del razzismo dilagante nel nostro paese?
Sono, credo, domande a cui è necessario dare una risposta per impedire che questo blog, come tutte le voci dissonanti rispetto al grigio piattume dell'informazione casareccia, diventi una voce che urla nel silenzio.
Ma, parlando con molte (tutto è relativo, molte nei confronti dei lettori e delle lettrici di questo blog, diciamo numerose) persone mi sono reso conto di una cosa: se c'è silenzio è un silenzio che vorrebbe urlare la sua collera, la sua indignazione, la sua voglia di cambiare.
Ed allora la risposta è semplice: se questo blog dovesse servire a far sentire meno sola anche un'unica persona, anche se questo blog dovesse servire a far sentire meno solo me stesso, attraverso i vostri commenti e le vostre visite, allora avrà raggiunto il suo scopo.
4 commenti:
Bentornato!
Certo che ne vale la pena continuare a scrivere quello che si pensa...che domande. Dobbiamo creare nuclei di resistenza (antifascista, nonviolenta, ecc.) che operino verso una cultura dell'accoglienza, in grado di contrastare il dilangante fascismo, razzismo e imbecillità.
Vogliamo fare una citazione colta?
"Studiate perchè abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza; organizzatevi perchè abbiamo bisogno di tutta la vostra forza; lottate perchè abbiamo bisogno di tutta la vostra rabbia" (Gramsci)
Giuliano
Grazie del bentornato. Bella citazione, ma chissà perchè mi fa venire in mente B.Brecht... Prima di tutto vennero a prendere gli zingari ecc ecc. Ma sarà il caldo che fa vedere nero (o forse verde? mah sarà necessario aggiornare anche i modi di dire) quello che abbiamo intorno
Dai che ci pensa Fini a dire cose di 'sinistra'?!
QUelli di 'sinistra' che fine hanno fatto, sono tutti sulla barca? si sono chiusi in casa facendo finta di essere in vacanza?
Che succederà a settembre? che dopo viene ottobre (no, non quello del '17 ma quello del 2009...)
a presto
Giuliano
Caro Marino, mi chiedevo anch'io il motivo del tuo silenzio e sospettavo che discendesse da un comprensibile disincanto nei confronti del quadro sociopolitico in cui siamo immersi fin quasi agli occhi e alle orecchie. Ma per fortuna - o per disgrazia - abbiamo ancora occhi per vedere e orecchie per intendere. E poi? Ci rimane, sì, la parola, ma come hai ben compreso le parole buone non pare abbiano la forza di sbugiardare le cattive (almeno nei media italici. Che faremo? Opporremo un silenzio sdegnoso alle menzogne di regime? Se la tua parola buona (cioè vera) vale quanto la cattiva (cioè falsa) a che cosa serve parlare? Le ormai famose dieci demande che Repubblica continua a ripresentare invano al Cavaliere senza mecchia e senza paura rimangono senza uno straccio di risposta, a chi ci appelleremo? Al Papa? I vescovi hanno parlato, è vero, di "libertinaggio", ma senza fare nomi; per cui, essendoci abbondanza di libertini (o di aspiranti tali)l'accusa rimane generica, e l'interessato può sempre negare di essere lui il destinatario dei fulmini della Cei.
Rimane, è vero, il disorientamento di tanti cattolici in buona fede che hanno creduto nella bontà del Cavaliere; ma il loro disorientamento non è detto che li spinga a Sinistra: tuttalpiù andranno verso Casini (e qui il gioco di parole è persin troppo facile!). E l'opposizione cosa fa? Il congresso. E la Sinistra? Nemmeno il congresso, non avendo trovato l'accordo nè sulla data,né sul luogo, né sulle mozioni da discutere. Non ci rimane che sperare nella prossima probabile leadership di Gianfranco Fini? A questo siamo ridotti? Di chi la colpa? cosa dice Massimo D'Alema?
Ci consiglierà di iscriverci direttamente al Partito democratico americano? Un saluto e un augurio alla voci che gridano nel deserto.
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