mercoledì 4 marzo 2009

Laicità e diritti

Pubblico il link ad un video pubblicato su Facebook perchè questa piattaforma non mi ha consentito di pubblicare il video direttamente. Anche se risale a quattro anni fa mi sembra significativo di come sia possibile affrontare "laicamente" un tema come quello, per noi tabù, dei matrimoni gay.
E' triste pensare che, nel nostro Parlamento, non c'è nessuna forza politica in grado di sostenere le stesse argomentazioni. Solo la (ri?)nascita di un partito veramente laico ed indipendente dalle pressioni ed i veti delle gerarchie ecclesiali potranno farci fare passi avanti verso la concreta applicazione dell'articolo 3 della nostra Costituzione che, voglio ricordarlo, dice:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese


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4 commenti:

Unknown ha detto...

Caro Marino,
sai che di solito sono sempre d'accordo con quello che scirvi...e lo sono anche questa volta! Tu scrivi che è triste che in questo parlamento non ci sia nesuno che difenda i diritti del popolo gay...eh, questo parlamento è uno dei peggiori della storia: come, del resto lo sono il governo e l'opposizione...
dobbiamo costruire una nuova sinistra, nonviolenta, pacifista, ecologista, femminista, ecc. prima che sia troppo tardi...
Giuliano

Marino ha detto...

Cominciamo a tifare per Rutelli e Suor Bindi, magari ci facilitano loro:-) Scherzo per non piangere.

Anonimo ha detto...

Grazie Marino. La scelta di laicismo non è meno ardua all'interno di un partito in cerca di identità. Non credo che sia giusto lasciare vacante il presidio. Mi piacerebbe avre più sponda. Accolgo con favore l'affermazione di Franceschini: nessuna contrapposizione fra laici, ma fra laici e integralisti. Questi vanno stanati. Perchè comunque nemici della democrazia.(Zagrebelsky)

Anonimo ha detto...

Purtroppo questo è un paese dove un calciatore della nazionale di calcio può dire questo sensa suscitare la minima indignazione.

"Essere gay è peccato. Oggi viene vista come una moda, una maniera come tante per essere contro. Nella Bibbia c'è scritto chiaro e tondo che sia maschile che femminile, è peccato". Parola di Nicola Legrottaglie.

E pensare che per tanti anni anche io mi sono sentito "contro". Per di più non ho saputo resistere a tante mode: ho persino canticchiato YMCA dei Village People e mi piace Elton John.

Di questo passo l'inno di Mameli, al prossimo incontro della nazionale, lo canterà Povia.