lunedì 23 marzo 2009

La prudenza non serve per prevenire incidenti


L'uso del preservativo non serve per combattere la diffusione dell'AIDS, ci vuole la castità: parola di Pontefice.

La prudenza nella guida non serve per prevenire incidenti, bisogna andare a piedi: parola di un imbecille.

In buona parte del mondo cristiano le parole del Papa in Africa hanno destato scalpore. Solo da noi questa notizia non ha suscitato particolari commenti da parte dei politici, di tutti gli schieramenti.

Eppure non sarebbe stato difficile assumere una posizione, magari blanda, per non lanciare messaggi sbagliati alle persone, soprattutto ai giovani.

Anche perché è evidente che ormai il problema non riguarda più, come direbbe qualche nostro esimio rappresentante leghista, qualche milione di negri che anche se si ammalano chi se ne frega, così almeno non vengono in Italia a violentare le nostre donne, a guidare ubriachi, a spacciare droga, a rapinare ville, ad occupare le nostre case popolari, a portare via il lavoro ai bianchi e via così con la sequela di insulti razziali che ci ha fatto meritare la patente di paese razzista da parte della comunità internazionale.

Ma si sa, chi potrebbe farlo è paralizzato al suo interno dalle diverse anime che, più che confrontarsi, si scontrano praticamente su quasi tutto, gli altri sono talmente occupati ad occuparsi dei propri affari che non hanno tempo per le faccende marginali, come la diffusione dell'AIDS.

Così si lasciano scorazzare, anche nella nostra politica, le più retrive, conservatrici, disumane prese di posizioni e le si ascoltano pretendendo di dare ad esse valore universale e di morale.

E, mentre le pur timide aperture del Concilio Vaticano II vengono ogni giorno rimesse in discussione, si riammette nella chiesa chi nega lo sterminio degli ebrei e si cerca di coprire con imbarazzo lo scandalo dei preti pedofili, nello stesso momento si condanna la bambina violentata a nove anni perché abortisce, si interviene pesantemente nella politica per impedire la ricerca sulle cellule staminali, si mette ogni giorno in discussione il diritto delle donne all'interruzione della gravidanza, colpevolizzandole come fossero assassine, senza neppure spendere una sola parola sul dramma personale che sempre accompagna decisioni atroci come quella di rinunciare ad una maternità, si scagliano parole disumane sul dramma di un uomo che, dopo averla assistita per oltre tre lustri, decide di por fine alle sofferenze della propria figlia, accompagnandola ad una morte più umana della finta vita cui era costretta, si condiziona il dibattito parlamentare sul testamento biologico con la quasi certezza di una legge brutta, che farà rimpiangere il vuoto legislativo su questo argomento.

E poi si grida allo scandalo per quattro autobus con su scritto che le persone non hanno bisogno di Dio per vivere bene la loro vita!


 


 


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4 commenti:

Minàs Logaràs ha detto...

Come al solito per qualche commento decente bisogna aspettare la Litizzetto (domenica sera) e qualche altro comico.

Marino ha detto...

amSono tristi i tempi in cui l'unica opposizione al "potere" in tutte le sue forme, è affidata al "giullare"

Anonimo ha detto...

"La dottrina ufficiale della Chiesa cattolica non ha mai accettato la "libertà per tutti", la Chiesa cattolica ammette soltanto la "libertà per il bene", cioè per quello che le autorità della chiesa definiscono come "bene". Libertà di coscienza per tutti, libertà di culto per tutti, libertà di parola per tutti, libertà di stampa per tutti, libertà di insegnamento per tutti: queste "libertà per tutti" sono sempre state condannate da tutti i papi come libertà di male, di errore, di disordine, di anarchia, di immoralità. Per la Chiesa la "giusta libertà" del cittadino cattolico è paragonabile a quella che deve avere il cane che è tenuto al guinzaglio. Il cane è libero fin dove arriva il guinzaglio".

Non sono parole mie ma del grande pensatore socialista Gaetano Salvemini. La realtà è rimasta da allora (prima metà del '900) identica.

Ciao.

Marino ha detto...

Ce ne fossero anche oggi di uomini come Salvemini. Il casino è la pretesa della chiesa di essere "universale", cioè pensare che le sue regole e leggi debbano essere valide per tutti, anche per i non credenti. Nessun problema se la chiesa parlasse ai suoi fedeli, ci mancherebbe altro, ma perchè pretende di condizionare anche la mia vita di non credente?