mercoledì 5 maggio 2010

Scajola, gradisce un caffè?


A chi non è capitato, uscendo dal solito bar, sentirsi dire che il caffè ce lo ha offerto qualcuno che a stento conosciamo. E nessuno di noi si è impegnato più di tanto a capirne le motivazioni: una gentilezza da qualcuno che ci conosce e, probabilmente, ci stima. Certo 90 centesimi di stima non sono poi molti, ma 900 mila euro, magari, meriterebbero forse un'indagine ulteriore. Ma non per Scajola.
Il ministro più dimesso dei governi Berlusconi e sempre senza motivo. La prima volta per aver dato del rompicoglioni a Biagi che protestava per avere una scorta. Con gli esiti drammatici che conosciamo. Oggi per non aver capito che il mercato immobiliare ha delle regole e un appartamento nel centro di Roma, con vista sul Colosseo, ha un valore di oltre il doppio di quello che pensava di aver pagato.
Ma che ingenuone il nostro ministro, che bambinone innocente.
Certo, fino a che non sarà chiarita l'intera vicenda è opportuno presumerne l'innocenza, ma solo l'idea che un ministro della repubblica, politico navigato come Scajola ritenga di poter fare le dichiarazioni che ha fatto rappresenta di per sè un segnale politico preoccupante. A che livello è arrivata la corruzione nel nostro Paese se si ritiene possibile un simile fatto. Forse non siamo abituati a fare confronti, ma 900 mila euro corrispondono ad uno stipendio di 1500 euro mensili (neppure tanto basso, quindi) per 50 anni. A questo ammonta il caffè gentilmente offerto al nostro ministro. E pensare che qualcuno si permette di parlare di sensibilità e senso dello stato.


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3 commenti:

pattume ha detto...

altro che caffè: siamo alla frutta ;)

speradisole ha detto...

Quello forse che fa più indignare è che ci prende tutti per cretini.
Va dal vespone e dice che non sa niente di niente. Paga una casa spledida con pochi soldi e pensa solo di aver fatto un buon affare. Non gli viene qualche dubbio, da persona adulta, non cerca di capire com'è che una casa di 200 metri, costa così poco, a Roma ed in quella zona. Invece si comporta come un bimbo di tre anni che crede ancora alla befana.
Chi gli avrà suggerito di difendersi così? Il solito Berlusconi, lo stesso che suggerì a Marrazzo di pagare i ricattatori, di legarsi le mani, anzichè smascherare tutti, come ha dovuto fare in seguito.
Ciao Marino, un saluto.

Marino ha detto...

Oltre il danno, la beffa dicevano i nostri nonni. Pretendere che la gente creda alla storiella significa aggiungere alla colpa l'arroganza. L'arroganza di un potere che è, ahimè, sempre più casta. Un abbraccio