mercoledì 2 luglio 2008

Sono un lettore distratto

Probabilmente sono un lettore distratto, ma al ritorno da una breve vacanza in Francia, mi sembra di essere ritornato in un Paese diverso, e non migliore, da quello da cui sono partito non più tardi di due settimane fa.
L’Italia, da sempre Paese dell’accoglienza, ponte nel Mediterraneo verso culture e Paesi diversi è improvvisamente al centro dell’attenzione europea per discriminazioni razziali.
Grazie alla solerzia del nostro amato clarinettista jazz, ex avvocato della Avon cosmetics, già denunciato e condannato per resistenza a pubblico ufficiale e non so quali altri reati, oggi Ministro dell’Interno, siamo l’unico Paese, credo al mondo, che prenda le impronte digitali ai bambini, ovviamente solo quelli ROM.
L’Italia, patria e culla del diritto (fin troppo a giudicare dalla farraginosità delle nostre leggi) oggi assiste ad uno scontro senza precedenti tra i poteri dello stato, provocando addirittura l’intervento preoccupato del Capo dello Stato (peraltro immediatamente strumentalizzato dal nostro ineffabile Berlusconi) perché qualcuno, non si sa se in veste di avvocato del premier o di ministro di Grazia e Giustizia, si è inventato una norma che, udite udite, blocca i processi in corso per i reati commessi prima, guarda caso, della data della vicenda Mills, che vede una prossima, quasi certa condanna del primo ministro.
Questo alla faccia della certezza del diritto e della legge uguale per tutti (ma che differenza c’è tra un reato commesso prima del 2003 e lo stesso reato commesso il giorno dopo? Boh!).
L’Italia, da sempre attenta alla dignità della persona, che si inventa per far fronte ai bisogni dei pensionati più poveri? Addirittura la tessera annonaria (in vigore durante la seconda guerra mondiale) per costringere i nostri pensionati a presentarsi nei negozi dichiarando il proprio stato di indigenza: ma non era più facile, dignitoso e meno costoso aumentare le pensioni minime della stessa cifra? O si aveva paura che il pensionato con 700 euro al mese spendesse l’aumento, anzicchè in beni di prima necessità, in viaggi alle Maldive, televisori al plasma o un trapianto di capelli?
L’Italia, patria dei Gentile, dei Croce e oggi agli ultimi posti come livello di istruzione dei nostri giovani, che si inventa attraverso il suo ministro all’istruzione Gelmini (che molto presto, anche se sembrava impossibile, farà rimpiangere la Moratti) per far fronte alla situazione drammatica in cui versano le nostre scuole?
Semplice, da un lato la “cura da cavallo” per diminuire il numero degli insegnanti (ho una proposta, seria, cominciamo a non considerare nel numero degli insegnanti quelli di religione, scelti dalla Curia ed imposti alle nostre scuole, al di fuori di ogni graduatoria, percorso abilitativo, ed immediatamente in ruolo) e dall’altro il ritorno al grembiulino. Ma ve lo ricordate il grembiulino nero, col fiocco azzurro ed il collettino bianco degli anni cinquanta? Allora serviva ad uniformare la cultura e come mezzo di disciplina oggi (mi sembra impossibile, ma è proprio così) per coprire gli abiti griffati. Complimenti Ministra (anzi no, MinistrO, altrimenti magari IL ministrO per le pari opportunità, l’onorevole Carfagna si potrebbe inquietare): così i bambini ricchi continuano a vestire griffati e quelli poveri avranno una spesa in più.
Ma via, cerchiamo (cercate) di essere seri: la scuola è l’investimento più importante che un paese possa fare ed è addirittura doloroso vederne svilire i problemi a questioni di numeri o abbigliamento.
Ahimè, spulciando con attenzione i giornali di questi giorni, potrei trovare delle altre perle, ma queste mi sembrano sufficienti per indignarmi e per aderire, almeno spiritualmente e nelle idee, alla manifestazione di Roma autoproclamata contro questa che ormai ha sempre più l’aspetto di una dittatura.
Quello che mi lascia perplesso ed interdetto è l’attendismo del Partito Democratico. Perché aspettare settembre per manifestare contro questi oltraggi alla democrazia ed alla parità dei diritti, perché snobbare la manifestazione dell'8 luglio? perché non lanciare da subito una campagna di mobilitazione contro questi fatti? Non vedo che due possibili risposte: da un lato un partito talmente dilaniato al proprio interno da non riuscire a trovare una posizione comune neppure su come fare l’opposizione e dall’altro la voglia di strumentalizzare ai fini congressuali un qualunque intervento contro questo governo, per rafforzare una leadership sempre più traballante.
In entrambi i casi, cari democratici, così non va! Svegliatevi per il bene vostro e di quello del Paese!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Distratto? perché non hai sentito Tremonti in diretta radio, alla Camera stamattina.
Il compagno Tremonti ha ricordato che il governo di cui facava parte era stato accusato di non essere abbastanza per il mercato, ma che adesso si vedono i guasti del mercato.
Altro passaggio: gli aumenti di prezzo del petrolio ecc dipendono dalla speculazione internazionale.
Coerentemente ha chiesto l'intervento dell'UE.

Tutto vero, ma adesso che tipo di destra ci troviamo?
La crisi economica colpa della speculazione: quindi niente baruffe interne sulla redistribuzione del reddito;

Mi ricorda moltissimo l'economia corporativa del ventennio per cui gli imprenditori erano sulla stessa barca dei lavoratori (e quindi nello stesso sindacato unico - guarda che coincidenza nella scuola stesso sindacato per dirigenti scolastici e bidelli) e il codice civile metteva (mette tuttora) nello stesso libro quinto (intitolato "del lavoro") l'impresa, la società e le regole sul lavoro nell'impresa.

Del resto bisogna pur rispettare l'ambiente e riciclare tutto tutto,
o no?

Anonimo ha detto...

Oggi non ho voglia di pensare a testa d'asfalto o psiconano o come volete chiamarlo. Oggi sono allegra. La Betancourt è libera, non voglio rovinarmi questo momento. Anna

Marino ha detto...

Hai ragione, Anna, ma purtroppo l’altra sera eravamo al Priamar per la serata finale del concorso indetto dalla provincia su Voci di donne.
Alla fine del concerto, essendo venuti a sapere tramite sms della liberazione della Betancourt abbiamo gridato la notizia, certi di suscitare un coro di attenta e felice curiosità ed attenzione…. Ahimè meglio non continuare 

Anonimo ha detto...

La Betancourt e libera(insieme ad altre 15 persone)ed apprendo la notizia con soddisfazione,(non ti devi stupire marino,l'indifferenza la fa da padrone), la mia riflessione pero vorrei farla sul tuo caloroso e sentito "BASTA",si anche io dico BASTA,e vorrei che lo dicessero tutti i lavoratori,impegnandosi con fermezza, razionalita e conoscenza all'assimilazione della cultura di sicurezza sul lavoro,solo in questo modo "secondo il mio modesto parere" si potranno raggiungere livelli di sicurezza ottimali,e di conseguenza non ricattabili da alcuni datori di lavoro menefreghisti,e spudoratamente inadempienti sulle normative " sicurezza lavoro"(sicuramente da rivedere ) . IL mio pensiero nasce da tutto cio che vedo e sento,per esempio i lavoratori sulle autostrade (che quotidianamente richiano la pelle,lavorando in cantieri ristretti,o in mezzo alla strada con una bandierina in mano)le immagini televisive dalla Sicilia (un lavoratore in cantiere ,in pantaloncini senza casco e maglietta sotto una gru con appeso un fascio di tondini in ferro lunghi 10 mt.)le dichiarazioni di torino("sono anni che lavoriamo in presenza di estintori obsoleti")le dichiarazioni di genova("siamo sottoposti a turnazioni impossibili")BASTA. Sulla prima pagina de La Stampa di oggi"OGNI 7 ORE UN DECESSO SUL POSTO DI LAVORO" mi sembra molto ottimista come dato,e manca anche quel "BASTA" che dovrebbe essere riportato e ricordato ad ogni notizia del genere.Conoscienza,Determinazione,Applicazione,Coraggio,forse il modo giusto di dire BASTA!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

non è molto che provo a seguire la "politica" (le virgolette sono d'obbligo) ma visto il cognome che porto non potevo farne a meno...non vorrei essere diseredato...
In ogni caso faccio molta fatica a capire bene ciò che accade, e quello che capisco è perchè è tristemente palese...ogni tanto leggendo il giornale mi sembra di assistere al report di una partita di Risiko, dove al posto di tirare i dadi per un territorio, si lanciano promesse per un voto...solo che nel primo caso se perdi chiudi il gioco e ti fai due risate, qui se perdi che succede??
Spesso mi capita di parlare con le persone e per ora non ne ho trovata una contenta (a prescindere dal voto) e quindi mi chiedo come mai questo malessere non si trasforma in voce di dissenso... forse perchè alla fine siamo molto bravi a lamentarci ma finchè il piccolo giardino intorno casa resiste ci accontentiamo...
Bravo saggio papà...spero che il blog prenda piede.. posso fare pubblicità vero??
"via le mani dagli occhi"