domenica 28 febbraio 2010

La religione di Sturmtruppen


In questi giorni molte famiglie sono alle prese con l' iscrizione dei propri figli a scuola e, come tutti gli anni, sono posti difronte alla scelta di avvalersi o meno dell' insegnamento confessionale della religione cattolica.

Spesso questa scelta è fatta in modo superficiale, non per effettiva convinzione. Io stesso conosco famiglie che, pur non sognandosi neppure di entrare in una chiesa, fanno la scelta più facile e comoda, impedendo così, inconsapevolmente, l' esercizio di un diritto ad altre famiglie.

E' di tutta evidenza, infatti, che meno sono i bambini ed i ragazzi che si avvalgono di questa opportunità, più è facile, per i direttori didattici, eludere la norma che prevede per le scuole l'obbligo di proporre insegnamenti alternativi a quelli della religione cattolica, con la scusa dei costi eccessivi che l'organizzazione di corsi alternativi comporterebbe per un esiguo numero di partecipanti.

La cosa, già negativa di per sé, perchè provoca una evidente discriminazione ai danni dei pochi che rifiutano l'insegnamento, è ancora più odiosa grazie ad una ordinanza del Ministero della Pubblica Istruzione ( OM 26 del 15 marzo 2007) che attribuisce addirittura crediti formativi a chi frequenta l'ora di religione. Per evitare una palese anticostituzionalità detta ordinanza estende i crediti anche a chi frequenta eventuali ore alternative che, però, non sono mai organizzate per i motivi di cui sopra. Il famoso comma 22 di Sturmtruppen: chi è pazzo può richiedere di essere esentato dalle missioni di guerra, ma chi chiede di essere esentato non è pazzo. Solo che in questo caso non si tratta di un fumetto, ma del futuro e della vita dei nostri figli!

Il gruppo scuola e laicità di Savona ha messo a punto un video, molto simpatico, che illustra questa evidente discriminazione. Penso valga la pena di diffonderlo e far conoscere il problema.


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venerdì 26 febbraio 2010

L'imene di Silvio


Quella pubblicata qui a fianco è la prima pagina de “ Il Giornale” di oggi che inneggia alla “ vittoria di Berlusconi” nel processo Mills.

La prescrizione è considerata vittoria dai lacchè del presidente del consiglio e dei suoi familiari. La Cassazione ha confermato che il reato fu commesso, ma è passato troppo tempo perchè una condanna possa essere comminata. Il che significa che l' Avvocato Mills è stato corrotto e, quindi, che Berlusconi, probabilmente, è un corruttore.

Non ci sono attenuanti su questa vicenda. Mills è stato remunerato con 600mila euro per non aver parlato e tradito il suo cliente, solo che i soldi della corruzione sono entrati nella sua disponibilità nel novembre del 1999 e non quando sono stati versati sul suo conto, nel febbraio del 2000.

Questo è quello che dice la Cassazione, questa è, secondo Feltri, la vittoria di Berlusconi.

Grazie a sotterfugi, furberie, cavilli il nostro amato Silvio sfuggirà ancora una volta alla giustizia, ma non al giudizio della storia e dell'intelligenza delle persone che rifiutano di farsi rimbecillire dai grandi fratelli e dai finti giornali che altro non sono se non strumenti di un potere corrotto e colluso.

Del resto Berlusconi è convinto che basti un trapianto e qualche lifting per riacquisire la giovinezza. Perchè stupirsi se pensa possa bastargli una prescrizione per rifarsi una verginità?




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Ideologia e mazzette


Se c'è un elemento distintivo della politica attuale, in Italia, è il disprezzo delle regole della convivenza civile.

Tutto sembra essere concesso. Non esistono più vincoli né tabù. E le persone si sono talmente assuefatte a questo stato di cose che tutto sembra essere normale.

La vita è diventata finzione, anzi finction, e ciò che accade è un reality.

Fioccano le indagini sul miglior presidente del consiglio che l'Italia abbia mai avuto? Non è lui che (forse) ha violato la legge, sono i magistrati che sono dei persecutori, ma pochi si indignano per questa evidente falsità e restano, comunque, inascoltati.

La sua politica estera è caratterizzata da stretti rapporti con “ stati canaglia” i cui elementi di spicco considerano, come lui, lo stato come una cosa privata? Le barzellette e le battute su di lui e sull'Italia fioccano? Ma no, è alta la credibilità internazionale del nostro paese e l'opinione pubblica sembra credere alla favoletta .

Un terremoto sconvolge un intera regione del nostro martoriato territorio? Due telecamere, un sorriso qualche stretta di mano, il taglio di qualche nastro ed ecco confezionato il miracolo da additare come esempio al mondo, nascondendo che, a quasi un anno dall'evento, le macerie ingombrano ancora il centro città del suo capoluogo e gli abitanti sono costretti a portarle via con le carriole.

Ma questo disprezzo assume contorni addirittura inquietanti quando si leggono notizie riguardanti la corruzione dilagante nel paese, con coinvolgimenti mafiosi e sciacallaggi.

E' tanto profondo questo cancro che perfino Berlusconi, evidentemente dopo la lettura attenta di un sondaggio, prova a disinnescare una possibile mina vagante per la credibilità della sua parte politica, proponendo una legge che impedisca la candidatura di persone indagate, facendo finta di dimenticare che, se una simile legge fosse approvata, si aprirebbe un enorme imbarazzo nella sua permanenza al vertice dello stato. Ed infatti, immediatamente dopo la proposta, questa viene accantonata, e tutto continua come e peggio di prima.

Perfino le ideologie sembrano essere corrotte. O almeno così si affannano ad affermare leader politici di tutti gli schieramenti.

Le ideologie sono morte, non esiste più una differenza tra destra e sinistra, quello che conta sono soltanto le singole proposte, anche al di fuori di ogni progetto di visione della società.

Ma è questa, a mio modo di vedere, una delle causa di tutto ciò che accade. Non esiste più senso dello stato, e interessi superiori della comunità rispetto a quelli individuali.

Ma a credere che le ideologie non esistano più sono solo gli interessati vertici dei partiti, di tutti i partiti, che si affannano a cercare consensi con proposte spot, incapaci di vedere che altrove, all'estero, da Obama a Zapatero, da Brown a Merkel, è tutto un riscoprire di appartenenze, di progetti e proposte “alternativi” a quelli degli avversari politici, inseriti in un disegno complessivo della società, in una visione anche onirica del mondo futuro.

In una parola: ideologia.




La vignetta è di Mauro Biani (maurobiani.splinder.com)
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giovedì 11 febbraio 2010

L'etica postuma di Bertolaso


Servitore dello stato, grande sensibilità democratica, rispetto per le istituzioni, vittima di accanimenti.

Sono le definizioni date a Guido Bertolaso, il giorno dopo la notizia dell'arresto di suoi stretti collaboratori e l'indagine a suo carico per corruzione.

Figuriamoci cosa sarebbe successo se, dalle intercettazioni telefoniche, fosse emersa la sua incorruttibilità. Forse la santificazione sarebbe stata insufficiente.

Purtroppo ormai sfugge a tutti il fatto che da un funzionario pubblico il minimo che ci possa e debba aspettare, prima della competenza, prima della disponibilità, prima dell'efficienza, prima dell'efficacia degli interventi, è la sua onestà ed integrità.

Invece sembra che il fatto di avere responsabilità pubbliche sia diventato un viatico per arricchimenti personali, regali sontuosi, disponibilità imbarazzanti, impunibilità.

La nostra adesione all'Europa non ha portato con sé, ahimè, la stessa visione della politica e del ruolo pubblico e se i premier degli altri Paesi vanno al lavoro in bicicletta, da noi, sui voli di stato si ospitano chitarristi e prostitute; se ministri si dimettono perchè si è accettato un regalo a Natale, da noi le dimissioni si rifiutano anche sotto accusa di corruzione; se il figlio di un presidente viene nominato al vertice di un ente pubblico, subito fanno seguito imbarazzate rinunce, da noi si candidano alle elezioni compiacenti signorine.

La sensibilità democratica, il rispetto delle istituzioni si misurano dalla capacità di restare integerrimi, non da quella di andarsene se si viene scoperti con le dita nella marmellata.


L'immagine è tratta da euronews.net
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martedì 9 febbraio 2010

Forza Mafia


Non è certo uno scoop affermare che le dichiarazioni di Ciancimino e quelle di Gaspare Spatuzza sembrino essere facce di una stessa medaglia.

Ed è una medaglia davvero poco tranquillizzante, sia che le affermazioni siano vere, sia che siano false.

Se sono vere, sarebbe davvero spaventoso lo scenario che potrebbe aprirsi nella vita politica italiana. Al confronto “ mani pulite” sarebbe una bricconata da ragazzini. Sarebbe la realizzazione di un progetto criminale senza precedenti: la mafia che, attraverso suoi fiancheggiatori, si impossessa dello stato con tutto ciò che questo significherebbe in termini di opere pubbliche, appalti, banche, industrie, mezzi di comunicazione di massa. Quale migliore occasione per riciclare il denaro sporco proveniente dai crimini di tutto il mondo, a cominciare da quello legato al traffico internazionale di stupefacenti che vede l'Italia, guarda caso, importante crocevia?

Ma anche se costoro mentissero e le loro esternazioni e denunce facessero parte di un piano ben orchestrato sarebbe preoccupante. Significherebbe infatti che, lungi dall'essere battuta, la mafia, come le brigate rosse negli anni 70, mira direttamente al cuore dello stato, cercando di realizzare una sorte di golpe strisciante, delegittimando un governo democraticamente insediato ed impedendogli di governare.

E' evidente che la Magistratura sia chiamata a svolgere un compito fondamentale ed è indispensabile che sia posta in grado di svolgere in autonomia ed autorevolezza il proprio compito per accertare la verità dei fatti, abbandonando scorciatoie miranti all' impunità o all' immunità.

Non basta infatti che Spatuzza e Ciancimino cerchino di convincere i magistrati e l'opinione pubblica della veridicità delle loro affermazioni, né che Berlusconi, Dell'Utri e tutti gli altri chiamati in causa neghino, portando come prova i risultati ottenuti dal Governo nella lotta alla criminalità organizzata.

Questo aspetto è del tutto ininfluente poiché utilizzabile in entrambi i sensi. La mafia avrebbe infatti deciso di portare l'attacco a Forza Italia e Berlusconi proprio perchè non avrebbero rispettato i patti.

Avevo scritto in un precedente post che spero che Spatuzza menta. La lista dei bugiardi comincia ad essere lunga e, su tutti, si allunga minacciosa l'ombra dell'”eroe” Vittorio Mangano.




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domenica 7 febbraio 2010

La menzogna è una ciliegia


Quello che succede nel nostro paese è stupefacente.

Mentre in tutta Italia le battaglie per la difesa del posto di lavoro assumono toni drammatici il nostro presidente del consiglio, in una delle sue consuete esternazioni telefoniche, oltre ad autodefinirsi un “ grand'uomo”, ha affermato che l 'economia italiana va bene, che il suo governo si è impegnato a difesa del lavoro e, tutto sommato, stiamo meglio che nel resto dell' Europa.

La crisi sta, al contrario, mostrando la sua faccia più feroce. Se fino ad oggi abbiamo vissuto bene o male di rendita, ora i nodi dell'incapacità di progettare alcunchè stanno venendo al pettine.

Era facile prevedere che adesso si sarebbero manifestati i problemi peggiori per quanto riguardava l'occupazione. In Italia solo una persona si è illusa che bastasse invitare all' ottimismo, come Tonino Guerra nello spot degli elettrodomestici, per uscire dalla peggiore crisi del dopoguerra.

Purtroppo la vita vera non è un spot, ed oggi operai ed impiegati piangono per aver creduto al grande sogno promesso da un imbonitore ed avergli dato fiducia.

Nulla è stato fatto in Italia per affrontare la crisi, se non la vecchia e logora ricetta degli incentivi, col risultato che Montezemolo sputa nel piatto dove finora si è pasciuto, sostenendo che la Fiat non ha preso un centesimo dallo stato, minacciando chiusure di stabilimenti e cassa integrazione.

Ma come rimproverargli questa falsità, quando è dalle massime cariche dello stato che arrivano le menzogne più evidenti e dolorose; così, come con le ciliege, una menzogna tira l'altra, indifferenti alle conseguenze.

La speranza è che i lavoratori e le lavoratrici che lottano dai tetti di uno stabilimento o dalla cima di una gru, si rendano finalmente conto che non è con le false promesse che si governa, ma con programmi seri, progetti, realizzazioni.

Oggi solo una categoria di “ lavoratori” può essere soddisfatta della situazione: gli insegnanti di religione, unici che, senza scioperi, senza trattative, senza impegno, di sono visti aumentare la retribuzione di oltre 200 euro mensili, mentre si assiste allo sfacelo della scuola.





La vignetta è tratta da http://vadelfio.splinder.com/
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venerdì 5 febbraio 2010

Mio figlio si preoccupa per la Giustizia


Mio figlio, quinta elementare, è fortemente preoccupato per la situazione della giustizia in Italia.

Non riesce a dormire pensando che, quando crescerà, potrà essere vittima delle persecuzioni di una banda di toghe rosse scatenate, della lunghezza dei processi che non danno garanzie di impunità ai criminali, dell'uso politico che i giudici fanno degli avvisi di garanzia.

E' anche fortemente preoccupato per le difficoltà che incontrano i cantieri della Tav in val di Susa, per l'opposizione di una piccola minoranza di cittadini europei, che chiedono maggiori garanzie sui cantieri e sull'utilizzo delle nuove opere.

Per non parlare del fatto che, ancora, la Sicilia e la Calabria non sono collegate da un ponte e chissà quanto dovrà attendere, per arrivare a Messina senza usare il traghetto, dopo aver percorso, nella sua interezza, la Salerno-ReggioCalabria.

Non posso nascondere neanche il fatto che soffre di inappetenza nella consapevolezza che dovrà attendere fino alla età adulta prima di vedere spuntare come funghi in autunno gioiose centrali nucleari, che illumineranno la sua vita futura.

Invece non è preoccupato minimamente per il fatto che, tra meno di un mese, dovrà iscriversi alle medie e si vedrà dinanzi, finalmente, le gloriose conseguenze della divina riforma del miglior ministro dell'istruzione, del miglior governo che la repubblica abbia avuto.

Finalmente potrà vivere la scuola come una cosa sua. Infatti dovrà portare con sé carta igienica e carta da disegno, gessetti per scrivere sulla lavagna e, magari, detersivi e scope per provvedere, direttamente, alla pulizia delle aule.

Inoltre potrà vivere pienamente la discriminazione tra chi, come lui, non si avvarrà dell'insegnamento della religione cattolica, e chi lo farà, non necessariamente per fede, ma anche per convenienza, comodità o semplicemente per conformismo, e sarà probabilmente costretto a bighellonare per i corridoi, senza nulla da fare, senza guida, senza controllo.

Sarà felice di entrare a scuola alle 7.45 del mattino per uscirne alle 14.15, senza mangiare (se non un panino che potrà portarsi da casa), perchè non sarà garantita la custodia dei bambini durante il pranzo (a pagamento, peraltro), come finora è stato, con in risultato che perfino l'Unicef, in una sua nota, ha invitato la regione Liguria a non applicare questo orario perchè dannoso per i bambini. E pensate quale potrà essere il livello di attenzione durante l'ultima ora di insegnamento!

Ma per fortuna la Gelmini, dopo aver provveduto a distruggere la la scuola elementare (sì, lo so, si chiama primaria, ma che volete, sono un inguaribile conservatore) e quella media, con una solerzia inferiore solo a quella del premier nel cancellare i segni del tempo dalla sua maschera viareggina, sta provvedendo a distruggere anche quella superiore, ancora una volta introducendo una discriminazione per censo, come non può che essere la differenza di orario tra licei e scuole professionali, per non parlare di tutto il resto.

I motivi sono sempre gli stessi: svuotare il ruolo della scuola pubblica destinando ad essa sempre meno risorse, crearne una d'elite, privata, ma finanziata dai soldi pubblici, destinata a manager e boiardi, dai sani principi cristiani.

Dimenticando che, senza considerare la scuola un investimento primario per il futuro di un paese, senza destinare ad essa attenzione e risorse, senza allargare la base da coinvolgere in un'istruzione d'elite si condanna al declino una nazione, con una futura classe dirigente che sarà incapace di rinnovarsi, di apportare nuove idee, nuove speranze, nuovo futuro.

Ma io ho torto, appartengo al passato, le ragnatele dell'ideologia mi impediscono di vedere , insieme ad altri vecchi sinistrorsi, socialisti e comunisti, verdi, ambientalisti, che le vere priorità italiane sono altre.


P.S. Ovviamente mio figlio, per sua fortuna e per speranza mia, odia B. e soci.



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